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'Crede che un attraversamento pedonale, un semaforo all'incrocio tra Traversa San Giorgio e via Bassa, sincronizzato con il volume di traffico, ed un abbassamento del limite di velocità a 50 anziché i 70 orari oggi presenti siano ancora richieste procrastinabili?'. Domande semplici ma pesanti come macigni quelle poste da Franco Piacentini, Presidente dell'Associazione italiana familiari e vittime della strada di Modena al sindaco di Carpi Alberto Bellelli alla luce della morte della ragazza 20enne di Carpi e del ferimento di un altro ragazzo di 19 anni travolti da una auto che stava transitando all'altezza di un incrocio (quello tra la Traversa San Giorgio, di competenza Anas, e via Bassa), privo di attraversamento pedonale, anche se inserito in un percorso tracciato per pedoni. Un incrocio che proprio perché già teatro di altre tragedie simili, era stato posto al centro delle richieste di intervento del Comune ad Anas.
Richieste rimaste inevase da anni e per anni. In attesa delle risposte di Anas l'incrocio sarebbe rimasto nelle stesse condizioni di pericolosità senza alcun intervento diretto o indiretto del Comune. Al di là delle responsabilità delle cose non fatte, a rendere scomoda la questione anche a livello politico è il fatto che nonostante l'assenza di misure per la sicurezza l'incrocio sarebbe stato segnalato proprio dal Comune come passaggio pedonale inserito nell'ambito del cosiddetto 'percorso salute', 'pubblicizzato nel sito istituzionale - sottolinea Piacentini - come 'camminata della salute' che prevede l'attraversamento della in via Bersana/via Bassa dove non è presente nessun tipo di passaggio pedonale, neppure le semplici strisce pedonali, mentre sul progetto di un attraversamento classico con un semaforo a chiamata ANAS si è riservata di esprimere una valutazione di cui, ad oggi, non si conosce l'esito'.
'Appreso di una sua lettera inviata ad ANAS, responsabile della strada, in cui torna a sollecitare provvedimenti già richiesti in passato su Traversa San Giorgio, mi chiedo se veramente ritiene queste richieste siano ancora procrastinabili al fine di tutelare i suoi cittadini, e non solo, che desiderano nel pieno dei loro diritti poter usufruire in sicurezza di quelle strade e, sopratutto di quel 'percorso salute' pubblicizzato nel sito istituzionale come camminata della salute' - afferma il referente dell'Associazione dei famigliari vittime della strada rivolgendosi al sindaco. 'Se veramente prova 'commozione e sgomento' come scritto in un Suo recente post, cosa le impedisce di emettere una ordinanza di totale chiuura al traffico motorizzato nelle more di una risposta positiva da parte di ANAS?'
Redazione Pressa
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