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La Pressa
'Finalmente il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, si è improvvisamente ricordato dell’esistenza sul territorio comunale, delle residenze per anziani.
Apprendiamo con sollievo del suo risveglio, dopo un torpore lungo circa 2 anni in merito alle residenze anziani.
Risveglio avvenuto attraverso la nota stampa, diramata dal comune di Modena del 6 luglio, in cui si dichiara di aver scritto una lettera, congiuntamente al direttore generale dell’AUSL di Modena Brambilla , indirizzata al presidente della regione Stefano Bonaccini e all’assessore alla salute Raffaele Donini, sull’annoso problema della carenza di personale nelle CRA/RSA.
Come cita la nota stampa “La carenza di personale infermieristico nelle Cra, le Case di residenza per anziani, rappresenta un problema strutturale, ripetutamente evidenziato” , ci porta a pensare che finalmente il sindaco di Modena, si sia reso conto del grave problema di carenza di personale, specialmente infermieristico nelle CRA/RSA.
La carenza di personale infermieristico, non riguarda esclusivamente la provincia di Modena, bensì è diffuso su tutto il territorio regionale, anche in quelle strutture gestite da enti pubblici come le ASP.
Nella nota del comune di Modena, si omette di spiegare le reali cause di questa carenza.
I contratti di lavoro che vengono applicati ai lavoratori impiegati nelle CRA/RSA!
Per quanto riguarda Modena la maggioranza delle strutture sono gestite da cooperative, le quali applicano contratti ai limiti della sopravvivenza, ed in quelle poche realtà a gestione pubblica (appena il 20% in regione) viene applicato il contratto Enti Locali.
Contratti del tutto inadeguati al lavoro che viene svolto nelle CRA/RSA, oltre all’esorbitante carico di lavoro; basti pensare al rapporto numerico, in media 1 infermiere per 50 anziani.
Cercare di mettere una pezza, proponendo d’inviare personale dipendente delle AUSL, in quelle strutture con le maggiori criticità, potrebbe essere una soluzione momentanea, non di certo la risposta per un futuro diverso, per offrire le cure necessarie.
Nella nota del Comune di Modena, si dichiara apertamente la volontà di voler trovare modalità per sopperire alla carenza del personale infermieristico, attraverso l’utilizzo del personale OSS.
A queste affermazioni bisogna opporsi con ogni mezzo, in quanto si corre il rischio di aprire degli scenari pericolosi per la tenuta del sistema, la qualità del servizio erogato e per i diritti dei lavoratori.
Invece di avanzare proposte ai limiti del paradosso, dovrebbe fare appello alle Istituzioni affinchè i servizi socio sanitari e assistenziali, vengano gestiti dal Sistema Sanitario Nazionale, applicando ai lavoratori contratti adeguati come quello di Sanità Pubblica. Così facendo si avrebbero maggiori garanzie e tutele, atte a garantire la permanenza lavorativa nelle CRA/RSA.
L’atto di dolore del Sindaco Muzzarelli non ci commuove. Sappiamo bene la storia e le privatizzazioni messe in atto per l’assistenza agli anziani e ci ricordiamo le dichiarazioni in cui minimizzava i tanti decessi causa covid nelle CRA/RSA Modenesi.
Più volte abbiamo richiesto un incontro per avviare un percorso di miglioramento del servizio, senza mai ricevere risposta. Più volte è stato chiesto di rapportarsi con la cittadinanza per quanto avveniva nelle CRA/RSA cittadine.
La sua risposta è sempre stato il silenzio'
Comitato Libro Verde
'Il sindaco ora ricorda le Cra, ma sul personale non servono pezze'

Lettera aperta del Comitato Libro Verde
'Finalmente il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, si è improvvisamente ricordato dell’esistenza sul territorio comunale, delle residenze per anziani.
Apprendiamo con sollievo del suo risveglio, dopo un torpore lungo circa 2 anni in merito alle residenze anziani.
Risveglio avvenuto attraverso la nota stampa, diramata dal comune di Modena del 6 luglio, in cui si dichiara di aver scritto una lettera, congiuntamente al direttore generale dell’AUSL di Modena Brambilla , indirizzata al presidente della regione Stefano Bonaccini e all’assessore alla salute Raffaele Donini, sull’annoso problema della carenza di personale nelle CRA/RSA.
Come cita la nota stampa “La carenza di personale infermieristico nelle Cra, le Case di residenza per anziani, rappresenta un problema strutturale, ripetutamente evidenziato” , ci porta a pensare che finalmente il sindaco di Modena, si sia reso conto del grave problema di carenza di personale, specialmente infermieristico nelle CRA/RSA.
E' doveroso ricordare che la carenza di personale esiste da sempre, non è una novità.
La carenza di personale infermieristico, non riguarda esclusivamente la provincia di Modena, bensì è diffuso su tutto il territorio regionale, anche in quelle strutture gestite da enti pubblici come le ASP.
Nella nota del comune di Modena, si omette di spiegare le reali cause di questa carenza.
I contratti di lavoro che vengono applicati ai lavoratori impiegati nelle CRA/RSA!
Per quanto riguarda Modena la maggioranza delle strutture sono gestite da cooperative, le quali applicano contratti ai limiti della sopravvivenza, ed in quelle poche realtà a gestione pubblica (appena il 20% in regione) viene applicato il contratto Enti Locali.
Contratti del tutto inadeguati al lavoro che viene svolto nelle CRA/RSA, oltre all’esorbitante carico di lavoro; basti pensare al rapporto numerico, in media 1 infermiere per 50 anziani.
Cercare di mettere una pezza, proponendo d’inviare personale dipendente delle AUSL, in quelle strutture con le maggiori criticità, potrebbe essere una soluzione momentanea, non di certo la risposta per un futuro diverso, per offrire le cure necessarie.
Nella nota del Comune di Modena, si dichiara apertamente la volontà di voler trovare modalità per sopperire alla carenza del personale infermieristico, attraverso l’utilizzo del personale OSS.
A queste affermazioni bisogna opporsi con ogni mezzo, in quanto si corre il rischio di aprire degli scenari pericolosi per la tenuta del sistema, la qualità del servizio erogato e per i diritti dei lavoratori.
Invece di avanzare proposte ai limiti del paradosso, dovrebbe fare appello alle Istituzioni affinchè i servizi socio sanitari e assistenziali, vengano gestiti dal Sistema Sanitario Nazionale, applicando ai lavoratori contratti adeguati come quello di Sanità Pubblica. Così facendo si avrebbero maggiori garanzie e tutele, atte a garantire la permanenza lavorativa nelle CRA/RSA.
L’atto di dolore del Sindaco Muzzarelli non ci commuove. Sappiamo bene la storia e le privatizzazioni messe in atto per l’assistenza agli anziani e ci ricordiamo le dichiarazioni in cui minimizzava i tanti decessi causa covid nelle CRA/RSA Modenesi.
Più volte abbiamo richiesto un incontro per avviare un percorso di miglioramento del servizio, senza mai ricevere risposta. Più volte è stato chiesto di rapportarsi con la cittadinanza per quanto avveniva nelle CRA/RSA cittadine.
La sua risposta è sempre stato il silenzio'
Comitato Libro Verde

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