articoliSocieta'
In memoria di Adolfo Folloni, mio marito, un gentiluomo
La Pressa
Non tollerava la meschinità, la grettezza, la povertà d’animo. Era la persona dall’animo più nobile che abbia conosciuto
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Come documentato negli archivi storici il trisnonno di mio marito, il N.H. Avv. Antonio Folloni nei primi dell’ottocento sposò Antonia Emilia, figlia del conte Giulio Bolognesi ed erede del titolo. Giulio Bolognesi, sempre per vincoli di parentela era discendente della famiglia Augustoni e dai cugini Gonzaga gli era stata data la facoltà di aggiungerne il loro cognome.
La dinastia ha inizio nel 1580 con l’antenato Ottavio Bolognesi. Ottavio fu nominato dall’Imperatore nobile del Sacro Romano Impero e a questo aggiungerà il titolo comitale riconosciutogli dagli Este, anch’esso trasmissibile agli eredi. Nobiltà di Campagna come diceva scherzando mio marito, parlando della attuale Casa Folloni, in passato Corte di San Bernardino da Siena in onore del Santo che vi soggiorno, sita a Campagnola Emilia.Il N.H.Avv.Antonio Folloni fu Membro dell’Assemblea Nazionale degli Stati Modenesi come commemorato all’ingresso dell’Accademia Militare di Modena, e primo Sindaco di Novellara. Della sua discendenza Adolfo non si è mai vantato, limitandone a condividerne la memoria con i tanti parenti ed affini che aveva a Reggio Emilia e a Modena.
Il suo principale interesse era la sua professione di medico. Anni fa rinunciò, pur avendone i requisiti, ad essere nominato Cavaliere dell’Ordine di Malta perchè norme statuarie dell’Ordine erano in contrasto con il Giuramento di Ippocrate.
E’ morto il 26 di dicembre e ha lavorato fino a mercoledì 18, non per necessità economica.
Era un medico dedito alla professione che svolgeva con serietà, impegno, competenza ed amore. Adolfo aveva una vasta competenza in campo economico che gli permetteva di comprendere, senza difficoltà, qualsiasi bilancio societario. La sua competenza in campo economico, gli derivava dall’essere figlio di un Dottore Commercialista che lavorava presso la Banca Commerciale Italiana di Raffaele Mattioli nella sede di Milano dove si era formato alla scuola quadri di Ugo La Malfa. Per chi non lo sapesse il Partito d’Azione di Ugo la Malfa fu, insieme al Partito Comunista, il maggior protagonista della Resistenza.
In gioventù infatti aveva vissuto a Milano dove aveva frequentato il Liceo Volta. Tra le tante attività ha lavorato a Porta Aperta.
Ha curato centinaia e centinaia di persone qui a Modena e a Carovigno, mio paese natale senza mai farsi pagare e il poterselo permettere non ne era la motivazione.
Era generoso e sono tante le testimonianze che ricordano le sue donazioni: all’Ospedale di Baggiovara, al Comune e alla Chiesa di Corlo… Era Socio Sostenitore della Croce Rossa Italiana, comitato di Modena, per la quale ha anche insegnato al corso per le infermiere volontarie.
Era sostenitore di una ‘Montagna di Libri’ a Cortina dove trascorreva parte delle sue vacanze. Nonostante la fatigue della malattia, iniziata nel pieno della maturità, era diventato Direttore della U.O.S. dipartimentale di Baggiovara. Ha al suo attivo 50 pubblicazioni ed è stato organizzatore e relatore in molti congressi in Italia e all’estero. Ha vinto il prestigioso Premio Bonola.
E’ stato per 20 anni consulente ortopedico e traumatologo dell’Accademia Militare di Modena. E’ stato Consigliere dell’Ordine dei Medici di Modena.
A lungo ha militato nell’ANAO e nonostante gli incarichi prestigiosi ricoperti si era dimesso perché il suo rigore non gli permetteva di accettare i troppi compromessi che, a suo avviso, non tutelavano i professionisti e la professione.
Si era iscritto alla Cisl medici e da subito, stante la sua competenza in materia, faceva parte dell’organigramma Regionale e Nazionale.
Adolfo era rigoroso e non accomodante, non tollerava la meschinità, la grettezza, la povertà d’animo.
Era la persona dall’animo più nobile che abbia conosciuto. I tantissimi che mi sono stati vicini nel momento del saluto e che continuano a farlo, di lui hanno una sola opinione: era un vero gentiluomo.
Elisabetta Scalera
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>
Articoli Correlati
Politica
22 Gennaio 2025 - 11:41
Politica
21 Gennaio 2025 - 19:26
Politica
21 Gennaio 2025 - 19:24
Politica
21 Gennaio 2025 - 18:00
Sport
21 Gennaio 2025 - 16:59
Societa'
21 Gennaio 2025 - 15:07