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In ricordo di Giuseppe Mezzetti cooperatore e socialista d'altri tempi

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Se ne è andato con la leggerezza di una farfalla, ma non scomparirà nel vortice di una società che pare non aver più tempo per il ricordo


In ricordo di Giuseppe Mezzetti cooperatore e socialista d'altri tempi
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Nel sabato infausto delle ricorrenze, 11 settembre, il gigante buono e generoso, Giuseppe Mezzetti è stato consegnato alla cremazione dalle camere mortuarie di Castelfranco emilia, sua città.
Mezzetti, fondatore della cooperazione di consumo modenese, membro dei livelli provinciali, regionali e nazionale della cooperazione di consumo aderente alla Lega delle cooperative, dopo aver lanciato una serie di allievi, andando in pensione aveva continuato a dare il suo contributo in ruoli defilati.

Nel sabato assolato e nel frastuono di una chermesse popolare, si è svolto il saluto civile. Poco popolo, molti suoi compagni di lavoro, alcuni allievi, i suoi figli e nipoti. Ma Giuseppe avrà gradito. Perché ha liberato nella storia la sua fede e il suo onore nel ‘Santino‘ con la sua foto con nel taschino il garofano rosso. Sotto il garofano la dedica dei figli: il ricordo della sua vita onesta e laboriosa per gli ideali che lo animarono e la cooperazione.

Mai nella vita vissuta era fuori dalle righe, in negozio col grembiule bianco, nella direzione della cooperativa sempre primo ad arrivare, nel gestire le cucine della festa Avanti, nelle riunioni: poche distrazioni, molto impegno e nessuna presunzione nè di ruoli, nè di stile nè di potere.

Un colpo al cuore quando mi è arrivata la notizia, solo la frettolosa informazione sulla età perché nella mia mente ormai non lo incontravo più sotto i portici a cavaĺlo della bicicletta con le sue lunghe gambe ad appoggiare i piedi. Un equilibrio che aldilà della età e della erosione del tempo era un modo per conoscerlo nella intimità. E quando mi arrivava a gergo appoggiando la sua manina sulle spalle per me un padre putativo: senza smancerie o litanie sul merito della individuazione dello individuo e dei progressi fatti nella cooperazione dove rappresentava i massimi vertici, per lui ero “Paolino” solo a significazione della differenza di altezza.

Era più facile una annotazione comportamentale o un incentiva a studiare la complessità nel partito era un garante, un difensore, con una coerenza e una trasparenza da fungere da esempio.
Sul piano morale inattaccabile e un trascinatore intelligente dove la mediazione e il pragmatismo non dava il modo per fare le furbata che tanto hanno contribuito alla crisi dei partiti.
È stato il garante per ogni elezione e per la raccolta deĺa donazioni elettorali: lo ripeteva in dialetto, tu fai politica e non dire stupidate, non pensare mai ai soldi che li raccogliamo e li registriamo come vuole la legge. Hai mai visto un prete che dice messa e raccoglie le offerte? Questo era il suo abc detto una sola volta.
E nella cooperazione fra i tanti parolai e moralisti, ideologici e di cultura scolastica, spesso sopravvalutata, il suo cura in honorem lo si ricorderà nella storia. Proprio oggi - dove la cooperazione non gode di grande attenzione la sua generazione - ha dato tanto al punto che anche oggi qualcosa di quella generazione va ripreso.
Comunque Giuseppe Mezzetti da Castelfranco Emila, terra di cooperatori che hanno dato tanto alla cooperazione e alla economia modenese, regionale e nazionale, non può essere dimenticato e non sarà dimenticato.
Se ne è andato con la leggerezza di una farfalla, ma non scomparirà nel vortice di una società che pare non aver più tempo per il ricordo. Noi non dimentichiamo.
Paolo Cristoni

Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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