Sono solo i più recenti casi di una situazione sempre più diffusa e allarmante al Centro di Vicinato le torri, nel quartiere Morane. Atti delinquenziali non nuovi ma aumentati di recente a causa di gruppi sempre più numerosi di giovani, molti di seconda generazione, capaci di tenere ormai sotto scacco, con la loro presenza e le loro azioni, soprattutto dal primo pomeriggio in poi un intero rione che nel Centro ha il suo cuore.
Furti continui al supermercato di vicinato, vandalismi sulle strutture condominiali; minacce e provocazioni sono all'ordine del giorno. Appena arrivati di prima mattina, non prevista, incontriamo un ragazzo di 15 anni insieme a sua madre. Sta raccontando ad alcuni vicini di essere stato aggredito da un ragazzo che voleva insistentemente il suo panino e al suo diniego è passato alle mani. 'Mi ha spinto contro il muro ma io l'ho spinto a mia volta e si è allontanato' - dice.Gli adolescenti e giovanissimi stazionano e bivaccano stabilmente sotto i portici o lungo le scale esterne che portano al piano rialzato dove c'è la sede di una cooperativa sociale, il servizio di neuropsichiatria infantile dell'Ausl, e dei servizi sociali di quartiere. Fanno branco e sentono di potere fare qualsiasi atto, anche illegale. Le testimonianze titolari e addetti del Conad, dal gestore della cartoleria-tabaccheria e infine dalla titolare della merceria, oltre che da residenti e da chi frequenta o transita in zona, dipingono un quadro al limite dell'incredibile. Ogni persona che si incontra qui racconta di un fatto di cronaca, quasi sempre legato a questi gruppi di giovani che la fanno da padrone.'Entrano anche in dieci, generano caos e rubano. E se provi a dire qualcosa ti ridono in faccia, o minacciano o provocano dicendo semplicemente che sono minori e che nei loro confronti non possiamo fare nulla. E se li riprendi ti rispondono che non puoi toccarli. Te lo dicono in faccia: non mi toccare, è reato. Nella maggior parte dei casi finisce lì, ma ciò non è più tollerabile' - afferma un responsabile del supermercato.Un caso un po' più grave qualche pomeriggio fa quando un gruppo di ragazzi ruba e scappa con alcune bottiglie di alcolici. Gli addetti se ne accorgono provano ad inseguirli e chiamano le forze dell'ordine. Giunge la Volante che li individua. Hanno con loro ancora le bottiglie. Sono in due, hanno appena compiuto 18 anni. Per loro può scattare la denuncia, ma vengono portati nel negozio e obbligati a pagare la merce con tanto di scuse. 'Abbiamo 30 giorni per fare denuncia nei loro confronti ma saremmo più soddisfatti se gli fosse servito da lezione. Temiamo che non sia così'. Poi ci sono i furti per cosi dire 'minori': 'Se rubano tre euro di cioccolate cosa faccio? Perdo una mattina per la denuncia? Però se non denunciamo, ci dicono che non 'vedono' il fenomeno… È un sistema che non funziona'. - continua il responsabile.Un altro addetto mostra la scala esterna, al fianco dell'accesso al punto vendita alimentare, dove i gruppi si radunano. Muri imbrattati, anche dall'essere usati anche come latrine, mattonelle del nuovo rivestimento esterno divelte. 'L'altra sera le hanno fatte a pezzi e le hanno lanciate di sotto dal piano rialzato sul marciapiede e sulla ciclabile. Una mattonella tagliata può ferire gravemente' .
E' lo stesso tratto di ciclabile dove per scherno è stato aggredito recentemente un uomo con il proprio cane. Marciapiede ciclabile che la titolare della merceria era abituata fino a qualche mese fa a frequentare, nella pausa del mezzogiorno. 'Purtroppo da quando si è verificato lo scippo qualche giorno fa, non ci vado più. Da sola, anche di giorno, qui non cammino più'. Per evitare incursioni nel locale la titolare ha spostato il bancone all'ingresso e, pagando la tassa di occupazione di suolo pubblico, espone parte della merce anche fuori sotto il portico. 'Ciò evita che i malintenzionati entrino e limita il passaggio di monopattini e biciclette sul marciapiede. Non ci crederà, ma per la Polizia Locale il problema sono io. che invado troppo spazio sotto al portico anche se ho regolare autorizzazione. Ora mi hanno ridotto lo spazio, Ora posso esporre la merce solo su un lato, ma così il via vai di monopattini a grande velocità è ripreso. Loro fanno i loro bisogni sul muro a pochi metri da me, sfrecciano sotto il portico con i monopattini, lasciano sporco dopo avere mangiato ciò che magari hanno rubato al supermercato, ma il problema per la Polizia Locale, è la mia merce che sborda di pochi centimetri. Con la beffa anche di dovere pagare due Tari: una per il negozio e una per un piccolo magazzino qui a lato. Siamo penalizzati nel nostro lavoro non solo dai delinquenti, ma le autorità devono capire che siamo noi che presidiamo la zona. E come noi ce ne sono sempre meno. La vede quella vetrina buia là? C'era una attività che ora non c'è più. Insieme alle sue luci. In quel tratto di portico regna il buio. Ho 65 anni, lavoro qui da una vita. Do un servizio a tutta la comunità: un sorriso, due parole, la possibilità di comprare anche solo un euro di merce. Ma sembra che l’obiettivo sia controllare noi, non chi rovina questa zona'.Qui la presenza di una sede con uffici della Polizia Locale sembra non fare la differenza, anzi sembra farla per i commercianti. 'L'altra sera avevo fermato l'auto per caricare merce dal magazzino - spiega un referente del supermercato. 'Mi hanno fatto la multa perchè dicevano che intralciavo'.'Abbiamo una sede della Polizia Locale qui dietro' - indica un residente. 'Al pomeriggio arrivano, entrano e non escono più e quando se ne vanno non li vediamo farsi un giro nella zona. 'Una volta li ho chiamati ma mi hanno risposto di chiamare in centrale per fare la segnalazioni'.
Una situazione che ricorda molto quella dell'R-Nord dove è presente una sede della Polizia Locale e dove i livelli di degrado e criminalità rimangono alti. Del resto all'imbrunire è già chiusa. 'Diverse volte le pattuglie di altre forze di Polizia arrivano di mattina. Qui a quell’ora ci sono tre anziani. I ragazzi arrivano dopo pranzo, sempre. Il problema è pomeriggio, sera'. Ora che è sera presto, dopo le cinque le signore spariscono. La gente ha paura e l'unico presidio rimangono i negozi aperti'.

Un segnale importante e di speranza, per una reazione istituzionale, anche se sporadica, è arrivata alcune sere fa. 'Sono arrivati diverse unità anche in borghese e con cani antidroga, per effettuare un controllo straordinario, ma in quel momenti o i gruppi di ragazzi stanno calmi o si allontanano, per poi tornare subito dopo, ma ben vengano controlli di quel tipo. Il segnale va dato. Non si può fare vedere che siamo pronti ad accettare il problema o essere indotti a girare la testa dall'altra parte. Servono provvedimenti più duri verso chi delinque, e segnali diversi anche dal Comune'. Sul punto entra il titolare della cartoleria.'Ci viene chiesto di capire i loro problemi, il loro disagio' - afferma - 'ma siamo stanchi della situazione e di sentirci dire che siamo noi a dovere capire e comprendere. Questa non è educazione. A questi ragazzi va fatto capire che le regole le leggi e le persone vanno rispettate, e chi trasgredisce ne paga le conseguenze. Non possiamo rinunciare a questo'. E se i commercianti resistono c'è chi rinuncia anche garantire servizi nel tentativo di lasciare meno spazio ai gruppi di giovani delinquenti. Un esempio? La bacheca rossa per lo scambio gratuito di libri donati dalle persone. I gruppi di ragazzi l'hanno rotta più volte usando i libri per lanciarli addosso ad altri. O rompendoli per il gusto di farlo, stracciando le pagine e in alcuni casi riducendole a brandelli spargendole in giro. La soluzione quale è stata? Non punire chi l'ha vandalizzata ma rimuoverla. Come il Comune fa con le panchine. Anziché liberarle dai bivacchi le rimuove, cancellando con esse, per la colpa di pochi peraltro impuniti, un servizio utile a tanti. E che anziché rimosso andrebbe valorizzato. Anche solo per rendere più viva, partecipata e bella un'area comune. Che da subito, invece, è stata riempita di degrado. Oggi dove c'era la cassetta vengono lasciati carrelli che i gruppi di ragazzi hanno rotto e spinto contro muri usati spesso come latrine.'Chiediamo pene certe nei confronti di chi delinque ma anche un impegno maggiore delle istituzioni nel porsi al nostro fianco in quella che è diventata una sfida quotidiana. Perché non solo non siamo il problema ma continuiamo ad essere ogni giorno un presidio per contrastarlo. Fino a che avremo la forza di farlo'.Gi.Ga.




