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Dopo un 2018 in controtendenza, con un aumento delle nascite dell'1,6% rispetto all'anno precedente, anche nella citta' di Modena nei primi mesi del 2019 e' ripresa la tendenza al calo delle nascite, pur con un andamento meno accentuato rispetto al dato nazionale che l'Istat ha certificato in un -4% nel 2018 rispetto al 2017. Nel primo semestre 2019 Modena, infatti, ha un calo del 3,4%, con 719 nati contro i 744 dell'anno scorso e i 730 del 2017. Nel 2018 i nati a Modena sono stati 1.484 con un aumento rispetto al 2017 quando erano stati 1.461, comunque in forte calo, pero', rispetto agli anni precedenti: 1.582 nel 2016, 1.574 nel 2015 e 1.578 nel 2014. 'Le nascite- spiegano i responsabili del servizio Statistica del Comune- negli ultimi due anni sono state inferiori alle 1.
500 unita' con un forte calo rispetto ai periodi precedenti mentre, a causa di una popolazione sempre piu' anziana, il numero dei morti si e' attestato, nell'ultimo quadriennio, al di sopra delle 2.000 unita', con un saldo naturale (nati meno morti) di oltre 500 unita', compensato, quest'ultimo, da un elevato saldo migratorio, simile a quelli che si registravano prima del 2009'.
Dall'analisi dei dati, inoltre, emerge che 'la propensione delle donne residenti a Modena a procreare, negli ultimi anni, in generale e' sostanzialmente immutata (il tasso di fecondita' nel 2018 e dell'1,16). Le nascite stanno invece diminuendo: questo e' dovuto alla diminuzione del numero di donne residenti in eta' feconda (tra i 15 ed i 49 anni, che fanno figli in media intorno ai 33 anni) effetto della cosiddetta crescita zero registratasi a Modena negli anni '80 e '90, nonche' alla diminuzione delle residenti di cittadinanza straniera in eta' feconda, responsabili, negli ultimi anni, di oltre il 40% delle nascite'. Nel 2018, infatti, ogni dieci nati a Modena quattro bambini avevano almeno uno dei genitori di origine straniera (31,1% entrambi stranieri, 10,6% solo uno straniero) confermando una tendenza ormai decennale: nel 2009 i nuovi nati con entrambi i genitori italiani rappresentavano il 63,8%, una quota che andata progressivamente calando fino al 51,5% del 2016 e assestandosi poco sotto al 60% nel 2018.
Redazione Pressa
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