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Modena rende omaggio a chi morì per la sua Liberazione

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Le cerimonie oggi si sono aperte, con la partecipazione delle autorità cittadine e della banda, al cimitero di San Cataldo


Modena rende omaggio a chi morì per la sua Liberazione
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Si sono svolte questa mattina le tradizionali cerimonie di celebrazione della Liberazione della città di Modena, mentre giovedì 25 aprile sono inprogramma la messa in Duomo (alle 10), il corteo con la banda cittadina e la manifestazione in piazza Grande (alle 11.30) con l’introduzione di Elio Carosone, presidente della Consulta provinciale degli studenti, e intervento di Metella Montanari, direttrice dell’Istituto storico di Modena (in caso di maltempo l’iniziativa si svolge nella Sala consiliare del Palazzo Comunale). Nel pomeriggio sfilata della Banda cittadina e spettacolo con Ottavia Piccolo in piazza XX Settembre (“Esercizi di libertà”, alle 16.30, in collaborazione con Ert) a cui seguirà il concerto di Alberto Bertoli.

Le cerimonie oggi si sono aperte, con la partecipazione delle autorità cittadine e della banda, al cimitero di San Cataldo con la deposizione di una corona al Famedio per proseguire al Sacrario della Ghirlandina e quindi alla lapide a ricordo degli ex internati militari.

Dopo l’omaggio alla lapide della Medaglia d’Oro alla Città di Modena, in cima allo scalone del Palazzo comunale in piazza Grande, è stata deposta una corona alla lapide in ricordo di Mario Allegretti, medaglia d’oro al valor militare, nell’atrio dell’Ateneo in via Università.

Le iniziative sono promosse dal Comitato per la storia e le memorie del ‘900 che organizza anche la mostra, a cura di Claudio Silingardi e Stefano Bulgarelli, che consente di vedere da vicino per la prima volta il contenuto di un baule appartenuto al capitano Richard Limbert, originario di Manchester (Gran Bretagna), che partecipò alla Campagna d'Italia dal 1943 al 1945 inquadrato nella quinta Armata americana, occupandosi in un primo tempo di profughi e rifugiati e poi del rapporto con le formazioni partigiane.

Il baule, conservato dai familiari fino al 2011, venne messo all'asta per ben due volte, risultando invenduto.

Un esito che sorprese molti, vista la straordinaria ricchezza del materiale che vi era conservato. Poi di questo patrimonio non si seppe più nulla. Acquistato successivamente da un collezionista modenese, grazie alla sua generosità è ora possibile vederne il contenuto esclusivamente nella nostra città.

Il baule contiene sei volumi di grande formato, traboccanti di documenti originali dei comandi alleati, delle autorità italiane e dei comandi partigiani, centinaia di fotografie e cartoline, opuscoli e pubblicazioni della quinta Armata sulla Campagna d'Italia, disegni, piccoli oggetti, stampati, tessere, inviti che, nel loro insieme, raccontano l’attraversamento dell'Italia da parte dell’ufficiale britannico. Una vasta selezione di questi materiali è inserita in una proiezione.

E in tutto questo non manca Modena. Prima per i rapporti tra Limbert e i partigiani modenesi che avevano attraversato le linee nell'autunno 1944 costituendo la Divisione Modena Armando, combattente in linea con gli Alleati. Poi per la gestione del disarmo dei partigiani che avviene in occasione della sfilata del 30 aprile 1945. E non mancano documenti eccezionali, come una relazione inedita sui profughi e rifugiati a Modena nell'immediato dopoguerra.


Redazione Pressa
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