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Nell'impianto incendiato, rifiuti (e camion) quasi raddoppiati in due anni

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Dalle 70.000 tonnellate del 2014, si è passati alle 130.000 del 2016. Plastiche e gomme comprese. Aumentato anche l'inquinamento da mezzi, con 35.000 camion in un anno


Nell'impianto incendiato, rifiuti (e camion) quasi raddoppiati in due anni
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L’impianto di recupero rifiuti di via Caruso 150 a Modena, e già al centro delle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna che puntarono l'attenzione sulla società privata bolognese poi confluita dal 2015 in Herambiente, unico gestore dell'impianto, nel 2014 aveva una potenzialità in ingresso di 70.000 tonnellati di rifiuti all'anno, fino al mese di settembre.

Da quel mese venne rilasciata una nuova Autorizzazione Unica con nulla osta della Provincia di Modena, guidata dal Sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli, a 96.800 tonnellate l'anno. 

Ma, come per l'inceneritore autorizzato al raddoppio della potenzialità dalle 130.000 tonnellate delle tre precedenti linee, all'unica linea da 240.000 tonnellate, anche l'impianto di via Caruso ha continuato ad aumentare, fino di fatto al raddoppio in tre anni.

 
Perchè dal gennaio del 2016, a seguito della realizzazione delle nuove linee di trattamento, con rilascio di nuovo nulla osta della Provincia per la gestione dell’impianto nella sua configurazione finale (quella che vediamo oggi), l'impianto è stato autorizzato per ricevere 130.000 tonnellate all'anno di rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi (fino a che non bruciano, ndr), provenienti dalle attività produttive e dalle raccolte differenziate urbane, oltre ad una capacità massima di stoccaggio istantaneo di 120 tonnellate per alcune tipologie di rifiuti urbani e speciali non pericolosi (es. pneumatici fuori uso, RAEE, inerti, ecc.). Anche in questo caso, così come per l'inceneritore, l’impianto riceve i rifiuti provenienti non solo dal bacino territoriale della Provincia di Modena nonché, limitatamente ai rifiuti speciali non pericolosi, dalle Province limitrofe.

Le tipologie di rifiuto in entrata all'impianto possono essere così distinte:

  • Rifiuto multimateriale secco: (es.

    frazione secca multimateriale proveniente dalla raccolta differenziata messa in atto dai Comuni o materiale misto proveniente dalle attività industriali ed artigianali)

  • Rifiuto monomateriale (es. plastica o carta derivante dalla raccolta differenziata urbana o da attività produttiva);
  • Rifiuto ingombrante e voluminoso.
Le circa 200 tonnellate di rifiuti andate bruciate nel rogo doloso di domenica scorsa appartengono prevalentemente (come hanno mostrato le immagini dell'incendio e quelle dei cumuli di rifiuti ammassati nel magazzino di stoccaggio che precede la fase di pressatura contenente i rifiuti compressati in grossi cubi da diverse tonnellate), alle prime due categorie. Rifiuti indifferenziati in cumuli o compattati in grossi cubi. 

In aumento l'inquinamento atmosferico dovuto ai mezzi che trasportano i rifiuti

L'aumento dei rifiuti in ingresso ha portato come diretta conseguenza anche l'aumento del traffico pesante, ovvero dei camion che quei rifiuti li trasportano.  Nel 2016, il numero dei mezzi in ingresso al sito è stato pari a circa 35.273 veicoli, costituiti prevalentemente da compattatori ai quali vanno ad aggiungersi i 4.097 mezzi pesanti in uscita, dedicati al trasporto dei rifiuti inviati a recupero/smaltimento e materie prime secondarie.

Più di 100 camion al giorno che si immettono nell'unica via di accesso a via Caruso, ovvero la via Nonantolana, (tra l'altro in un tratto dove i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate non potrebbero nemmeno circolare), aumentando di molto l'inquinamento atmosferico in un area già fortamente inquinata e sulla quale grava l'impatto dell'inceneritore cittadino dato sia dal raddoppio in pochi anni dei rifiuti bruciati (nonostante gli sforzi della raccolta differenziata che a Modena vede le plastiche ritornare, in una logica del recupero e non del riciclo, all'inceneritore), sia dal contestuale aumento dei camion e dei container che da ogni parte d'Italia scaricano nel sito di via Cavazza. Trasformando la fascia di territorio che si sviluppa sulla fascia est-ovest, a nord della città, in una delle più grandi pattumiere d'Italia

Gianni Galeotti

 


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