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Nonostante la presenza massiccia di telecamere di videosorveglianza avevano scelto le vie davanti ed intorno alla biblioteca Delfini per mettere a segno furti di biciclette. Agendo in momenti differenti ma con la stessa tecnica. Utilizzando un cavalletto, solitamente divelto da altre biciclette, con cui arrotolare, facendo leva e forza di torsione, catene e lucchetti, fino a spezzarli.
Tecnica che il ladro in azione alle 15,20 di martedì pomeriggio, nelle rastrelliere poste davanti alla biblioteca, aveva tentato di applicare per il furto di due biciclette. Dopo avere fallito per due volte riesce il tentativo di furto nei confronti di una terza bicicletta. Ma la sua azione, che provoca al ladro stesso alcune ferite ed ematomi, viene notata da alcune persone che chiamano la Polizia. Gli agenti arrivano e colgono il ladro, un 26 enne pluripregiudicato, modenese, ancora sul posto.
La flagranza del reato porta al suo immediato arresto. Passano 20 minuti e la scena si ripete. Un 47 enne ed un 49 enne, entrambi italiani, prendono di mira le biciclette posteggiate in via Goldoni, in angolo con corso Canalgrande e con il palazzo della biblioteca Delgini. Ignari del fatto che all’angolo è posta una telecamera di videosorveglianza che li riprende. I due riescono a rubare una bicicletta e si allontanano. Quando gli agenti arrivano sul posto loro non ci sono più ma lavisione delle immagini delle videocamere, sia registrate che in tempo reale consentono, di individuarli in Corso Duomo dove uno di loro ha rubato un'altra bicicletta. Ma quando gli agenti giungono in corso Duomo i due si sono già allontanati. La volante li individuerà alle 16,30 in via emilia est, all'altezza del Policlinico. In sella a due biciclette, risultate rubate. Uno di loro ha con se anche una tenaglia usata per forzare i lucchetti. Per uno scatta la denuncia di furto, per il secondo quella di ricettazione, non potendo collegare il possesso del mezzo al furto materiale.
Redazione Pressa
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