Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Un avviso su tre di richiesta di riscossione di ticket non pagati o di sanzioni per mancata o tardiva disdetta di prestazioni sanitarie, presenta criticità da verificare, mentre molti avvisi sono sbagliati. E' chiaro che di fronte a queste percentuali c'è qualcosa che non va nel metodo e nel merito'.
A distanza di mesi dall'avvio del piano di recupero dei crediti che l'Ausl ritiene di vantare nei confronti di almeno 50.000 modenesi e che la stessa Ausl ha dato da gestire ad una società specializzata di Napoli, la posizione di U.Di.Con Emilia-Romagna, per voce del suo Presidente Vincenzo Paldino, non cambia, anzi viene ribadita, chiedendo nuovamente all'Ausl Modena di verificare le posizioni contestate prima dell'invio e non dopo. In sostanza, anziché chiedere ai cittadini di pagare sulla base di una contestazione che spesso si dimostra non supportata da elementi di prova, che spetta al cittadino produrre per difendersi, si chiede all'Ausl di provvedere ad una verifica prima dell'invio.
Ovvero dovrebbe essere l'Ausl e per lei la società che invia gli avvisi a supportare le proprie ragioni, e non chiedere ai cittadini, dopo anni di silenzio, di produrre la documentazione e le prove che l'amministrazione stessa non è in grado di produrre.
Una richiesta, quest'ultima, che aveva già ricevuto il no dell'Ausl ferma nel ribadire, in risposta all'istanza di verifica avanzata da U.di.con, la legittimità della riscossione. Senza entrare nel merito degli errori che mano a mano, nei mesi, sarebbero poi emersi in grande quantità. 'E' diritto e dovere dell'Ausl riscuotere ciò che non è stato pagato, rifacendosi sui cittadini non ottemperanti, nessuno lo mette dubbio questo - afferma Vincenzo Paldino Presidente regionale di U.di.Con - ma le percentuaali di errore che abbiamo riscontrato dall'analisi delle cartelle dei nostri utenti, fanno pensare. Purtroppo il metodo massivo ed aggressivo che è stato usato, è sbagliato nel metodo e nel merito.
Molte persone alle quali è arrivata una richiesta di pagamento di basso importo, di pochi euro, hanno pagato e sono spinti a pagare, anche di fronte a motivazioni generiche e difficili da verificare a distanza di anni, pur di evitare ricorsi e contestazioni formali. Noi invitiamo a fermarsi, a fare una verifica di merito e procedere eventualmente al pagamento soltanto a chiarimento avvenuto. E' evidente che nel momento in cui arriva un avviso con il quale si contesta un mancato pagamento o una sanzione per mancata o tardiva disdetta della visita, riferito a fatti di 6 o 7 anni prima, e viene chiesto di produrre il materiale a prova di una eventuale nostra contestazione, non va bene. Per noi è l'ente l'erogatore della contestazione e della richiesta di pagamento a dovere fornire il materiale a supporto della propria richiesta, e così non è'. Se permarrà questo stato di cose - annuncia Paldino - potrebbe scattare una azione legale collettiva.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>