Sicurezza idraulica: dopo ritardi e immobilismo, ora è corsa contro il tempo

La relazione tecnica del direttore Aipo in Commissione consigliare. Su cassa di espansione Secchia più turni per completare i lavori di innalzamento arginale entro la scadenza PNRR. Su Cassa Panaro risolto dopo due anni il problema delle paratoie. Ma solo una su 5 è stata manutenuta e rimontata come previsto
Durante l’inverno, dopo il taglio di decine di ettari di bosco cresciuto all'interno del bacino in linea, di cui almeno 10 per errore al quale si è cercato di compensare con nuove piantumazioni, l’avanzamento dei lavori per l'innalzamento delle arginature (uno dei tre lotti che nel loro complesso dovrebbe portare ad un innalzamento quantomeno a piene TR50 della capacità di laminazione della cassa), è fortemente condizionato dalle condizioni meteorologiche, caratterizzate da diversi eventi di piena che hanno rallentato la tabella di marcia. L’intervento principale riguarda l’adeguamento degli argini, con il prelievo di materiale sedimentato nel tempo, e sul quale insisteva il bosco, destinato a essere riutilizzato per il loro rinforzo.Prima di procedere con gli scavi, è stata necessaria la bonifica dagli ordigni bellici, una procedura complessa regolata dal Quinto Reparto Infrastrutture dell’Esercito di Padova. Ad oggi, circa un terzo dell’area è stata bonificata, mentre i collaudi sono ancora in corso. Con il miglioramento delle condizioni meteo, le attività di scavo potranno entrare a pieno regime.
Parallelamente, è in corso la realizzazione dei diaframmi impermeabili lungo il perimetro della cassa per prevenire infiltrazioni. Questo intervento è stato sviluppato mediante analisi e verifiche tecniche, garantendo progressivamente l’efficacia delle opere di contenimento. I lavori, in questo caso finanziati con fondi PNRR presentando un progetto per l'utilizzo della cassa anche come bacino irriguo, hanno la scadenza fissata al 31 dicembre 2025. Alla domanda posta in commissione dal Consigliere capogruppo Lega Bertoldi, il direttore AIPO ha risposto che si è valutata la possibilità di incrementare i turni di lavoro per garantire il rispetto dei tempi previsti. Cosa che, viene fatto intendere, è ancora possibile. Ricordiamo che a febbreaio 2024 l'allora assessore regionale all'ambiente e alla Protezione Civile Irene Priolo aveva dichiarato che al termine dei lavori di cosiddetta manutenzione della vegetazione (che nella pratica si è tradotta nel radere al suolo più di 30 ettari di bosco), si sarebbe dovuto procedere al prelievo di materiale necessario per l'innalzamento del perimetro arginale già dall'autunno scorso. I lavori, se iniziati in questi giorni, evidenziano quindi, pur al netto ci condizioni meteo non favorevoli e dello stop imposto di fronte all'accertamento dell'errore rispetto al taglio di bosco in più, un ritardo rispetto al programma di circa 6 mesiCon l’arrivo della stagione estiva, l’obiettivo è accelerare i lavori per completare una significativa parte degli interventi entro la fine dell’estate. A tale scopo, si stanno ottimizzando le risorse disponibili e valutando la possibilità di incrementare le squadre operative in cantiere.
La commissione ha confermato la necessità di monitorare costantemente gli avanzamenti e adeguare il cronoprogramma per garantire il rispetto delle tempistiche e la sicurezza delle opere in corso.mma per garantire il rispetto delle tempistiche e la sicurezza delle opere in corso.Un altro intervento rilevante ha riguardato la realizzazione di diaframmi per il miglioramento della sicurezza della Cassa. Le analisi condotte con l'Università di Modena hanno evidenziato la necessità di implementare barriere su tratti critici, per un’estensione complessiva di 900 metri. Questo lavoro è stato completato, garantendo maggiore stabilità e sicurezza.Le opere di compensazione ambientale prevedono la piantumazione su un’area di 20 ettari, di cui 12 già completati. I lavori riprenderanno in autunno, quando le condizioni climatiche saranno più favorevoli alla ripiantumazione.Interventi sulla Cassa di espansione del Panaro; lavori ancora in corso alle paratoie, seconda fase del collaudo ancora a tempi da definire
La Cassa di espansione Panaro, una delle opere più imponenti in Italia, comprendente un solo bacino a valle della diga, con una capacità di circa 27 milioni di metri cubi, è oggetto da anni di lavori di manutenzione straordinaria. Da quando, nel 2012 il manufatto regolatore e di sbarramento è stato trasformato in sbarramento con diga con paratoie, l'opera doveva essere sottoposto a collaudo. Con un iter in tre step. Di questi step, uno solo è stato eseguito, ma i problemi emersi già con un livello prolungato per diversi giorni di livello seppur minimo (inferiore anche tante piene che nel corso degli anni l'opera ha fronteggiato), sono stati tali da fare trascorrere di successivi due anni, fino ai giorni nostri nei quali prosegue l'adeguamento delle paratoie metalliche di regolazione della Cassa, finalizzato a migliorarne l’utilizzo in condizioni di piena. Nel corso della prova è stato verificato che le paratoie, costituite da cassoni metallici, accumulavano fango e detriti aumentando di diverse tonnellate il loro peso. Capace di condizionarne la manovrabilità. Si è proceduto quindi ad una riprogettazione della paratoie. La prima paratoia smontata circa 2 anni fa dovrebbe essere rimontata in questi giorni, ovvero appena le condizioni meteo e dell'alveo consentiranno l'accesso alla base a monte (foto), di mezzi e gru capaci di posizionarla. A questa operazione dovrebbe seguire lo smontaggio, l'adeguamento e il riposizionamento delle altre 4 paratoie. Ma in questa fase, ha garantito Valente in risposta alle domande, i tempi saranno di gran lunga inferiori perché gli interventi sulle paratoie sono già definiti. In sostanza, entro l'anno anche l'adeguamento delle paratoie dovrebbe essere completato.Un altro intervento rilevante ha riguardato la realizzazione di diaframmi per il miglioramento della sicurezza della Cassa. Le analisi condotte con l'Università di Modena hanno evidenziato la necessità di implementare barriere su tratti critici, per un’estensione complessiva di 900 metri. Questo lavoro è stato completato, garantendo maggiore stabilità e sicurezza.Intervento emergenziale a Navicello
Sempre sull'asta del Panaro, a Navicello, durante l’ultimo evento di piena del dicembre scorso, si è verificata una grave filtrazione nel corpo arginale, rendendo necessario un intervento urgente. I lavori hanno previsto la realizzazione di una palancolata metallica per bloccare la filtrazione, il rinforzo dell’argine con una banca di campagna e l’applicazione di una mantellata di calcestruzzo per impermeabilizzare la sezione critica. Questo intervento è stato completato ed è ora in fase di definizione dei dettagli finali.Gianni GaleottiCi occuperemo in un successvo articolo dell'intervento e della relazione di Francesca Lugli relativa al nodo della Fossalta e al bacino del Tiepido.
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