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'Da maggio 2017 mia mamma, di 84 anni è in struttura presso la struttura privata 'Casa della gioia e del sole' alla Crocetta, a circa 11 chilometri da Bastiglia, dove io vivo e dove ella è vissuta per anni. Continuerà a vivere in quella struttura anche in futuro, nonostante i costi doppi rispetto a una struttura pubblica perchè la amministrazione comunale non ha l'elasticità di aprire altre convenzioni rispetto a quelle esistenti'. A raccontare la difficile esperienza familiare che sta vivendo è Maurizio Pelliciari, di Bastiglia.
'Quando mia mamma è entrata in struttura, poichè non voleva la badante, il suo unico handicap era la demenza. Avevamo fatto le viste all'Usl a Castelfranco e le venne assegnato il 38esimo posto nella graduatoria di ingresso in struttura pubblica a Ravarino o Castelfranco. Visto la posizione avanzata in graduatoria, non avevo alternative se non inserirla in una struttura privata.
Purtroppo nel maggio 2018 la mamma ha subito due interventi nel giro di 10 giorni all’intestino e tutto è cambiato. Col secondo intervento le hanno applicato un’astomia e a causa della lunga degenza allettata non cammina più - continua Pelliciari -. All’inizio del 2019 abbiamo rifatto le viste a Castelfranco, visto l’aggravamento, e le è stato assegnato il quinto posto in graduatoria. Un paio di mesi fa mi è arrivata la prima offerta di un posto in struttura a Ravarino. Ho rinunciato sperando di trovare, nel momento che mi veniva offerta la seconda possibilità, una convenzione con la struttura dove vive mia madre tramite l’assistente sociale che la segue, visto che oltre alle strutture pubbliche l’Unione del Sorbara ha 3 o 4 convenzioni in essere a Modena, e una a Marano. Ho telefonato più volte al sindaco di Bastiglia e alla responsabile dei servizi sociali.
Alla responsabile ho chiesto se, col tempo necessario, si poteva sostituire parzialmente la convenzione con Marano, vista la distanza da Bastiglia, con la struttura della Crocetta. La risposta è stata subito negativa. Ho anche insistito dicendo che una persona di più di 80 anni che deve trasferirsi in struttura a Marano sicuramente non riceverà visite da amici in quanto troppo scomodo. La risposta è stata che è pieno e nessuno rinuncia. Del resto è ovvio: se una famiglia ha bisogno ed è in difficoltà piuttosto di spendere come sto facendo io 3000 euro al mese in una privata accetta anche Pievepelago a 1700 euro. Personalmente non ne ho fatto una questione di soldi visto che spostare una persona con demenza media vuol dire scompensarla e farla sentire parecchio a disagio e ho lasciato mia mamma alla Casa della gioia e del sole rifiutando anche la seconda proposta che guarda caso era proprio a Marano. Così la mamma oggi non è più in graduatoria e resterà alla Crocetta dove ormai si sente a casa'.
'Ma il problema al di là del mio dato personale è collettivo - aggiunge Pelliciari -. Noi di Bastiglia saremo sempre di più a dover emigrare se non saremo autosufficienti o rimarremo soli. Il problema è che una struttura nel nostro paese non c’è. Del resto quando si pensò di fare la nuova struttura a Ravarino si poteva realizzarla con una capienza maggiore rispetto alla precedente considerando che la richiesta sarà nei prossimi anni sempre maggiore e la demenza sarà purtroppo la malattia del futuro visto l’innalzamento della vita media. E i nostri figli, che iniziano a lavorare o comunque a versare contributi sempre più tardi, non avranno tempo da dedicarci, come hanno fatto i nostri genitori con i loro familiari, quindi avremo sempre più bisogno di strutture per anziani'.