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Sono lontani, lontanissimi, almeno nei numeri dei ricoveri, i tempi dell'emergenza, almeno a livello ospedaliero. Attualmente, nei due centri della provincia in cui vengono dirottati i pazienti più gravi per complicanze che necessitano di sostegno invasivo alla respirazione (Ospedale Policlinico e Baggiovara), sono 13. Nei tempi dell'emergenza massima, la scorsa primavera, erano più di 100. Posti ricavati in via eccezionale dalla trasformazione di diversi reparti che avevano cambiato radicalmente la fisionomia e l'organizzazione di intere aree degli ospedali al Policlinico nei quali erano state bloccate anche tutte le attività e gli interventi non urgenti.
Oggi, è tutta un'altra cosa. I pazienti costretti alla terapia intensiva, anche a seguito degli screening che individuano le positività ed i suoi sviluppi a stadi iniziali dell'infezione, e le terapie che nel frattempo si sono perfezionate, sono, appunto, tredici.
Anche i già tanti anziani tracciati come positivi all'interno della CRA presentano in linea generale condizioni meno gravi rispetto a quelle registrate la scorsa primavera. E nel frattempo è aumentato il numero disponibile di posti in terapia intensiva. Con la predisposizione delle nuove aree di Baggiovara, e prossimamente con il completamento di quelle del Policlinico, i numeri di posti disponibili si aggireranno sui 150. Numeri snocciolati ieri quasi a margine della conferenza stampa organizzata per presentare la campagna 'Io mi vaccino' durante la quale i direttori delle aziende sanitarie modenesi hanno sottolineato l'importanza della vaccinazione antinfluenzale sia per ridurre le complicazioni connesse alla compresenza di altre patologie, sia in funzione di analisi differenziale che consente di individuare meglio la presenza di positività al Coronavirus nei pazienti che, pur vaccinati, sviluppano febbre o sintomi (che per l'influenza e covid sono simili), persistenti.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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