Ancora scommesse illegali, indagati 12 calciatori
Tra loro Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Angel Di Maria
Secondo le indagini, i calciatori scommettevano su piattaforme illegali gestite da Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera. I debiti venivano poi “ripuliti” con l’acquisto fittizio di orologi di lusso presso la gioielleria milanese Elysium Group, usata come banca occulta. I bonifici risultavano regolari, ma gli orologi restavano in negozio. Tra gli indagati anche i tre amministratori dell’oreficeria, per riciclaggio.
Tonali e Fagioli ora rischiano anche penalmente per aver usato e promosso siti di scommesse vietati. Con loro, circa venti altri calciatori — tra cui Florenzi, Zaniolo, Perin, McKennie, Paredes e Di Maria — sono indagati per aver partecipato a poker illegale su piattaforme non autorizzate. La sanzione penale è lieve (250 euro con oblazione), ma potrebbe scattare il procedimento sportivo.
Dalle chat emerge che Tonali avrebbe collaborato di più con gli inquirenti rispetto a Fagioli, che avrebbe negato il proprio ruolo di “procacciatore”, smentito però dai messaggi trovati nei telefoni.
Il sequestro- spiega una nota- riguarda un totale oltre il milione e mezzo di euro (1.533.753,00) e le accuse vanno dall’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, al riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti. I cinque indagati sono ai domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia del gip. Le scommesse venivano effettuate attraverso piattaforme online non autorizzate, le perdite pagate con finte vendite di orologi e monili di lusso che “costituivano unicamente la causale per il bonifico emesso dagli scommettitori a saldo del debito contratto”.
I pagamenti, per coprire ancora meglio gli scommettitori, avvenivano attraverso prestanome che mettevano a disposizione le proprie carte PostePay, account Revolut e conti correnti, su cui sono circolati non meno di 300.000 euro, mentre gli investigatori della Guardia di Finanza sono anche riusciti a ricostruire circa 400.000 euro riscossi in contanti.
Alcuni scommettitori, in cambio di bonus, ovvero di una riduzione del proprio debito di gioco, diffondevano e pubblicizzavano le piattaforme illegali nei confronti di altri soggetti, facilitando così l’apertura e il caricamento di sempre nuovi conti di gioco.
Foto Italpress
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