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Ciclone Bisoli: 'Per far vincere il Modena devo sbloccare cuore e mente alla squadra'

Ciclone Bisoli: 'Per far vincere il Modena devo sbloccare cuore e mente alla squadra'

Vivace, ricca di verve, di entusiasmo, e lunga quanto un tempo di partita, la presentazione alla stampa del nuovo mister gialloblù: 'Nei primi due allenamenti ho fatto l'elettroshock alla squadra. Chi non dà il massimo è fuori. So cosa vogliono i tifosi, con loro mi sono messo a nudo'


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'Nei primi due allenamenti ho fatto un elettroshock alla squadra, ho chiesto massima applicazione e determinazione. Non accetto chi non dà il massimo. Il Modena ha del valore, ma è bloccato, da 11 partite non vince. Cosa posso fare in 5 partite per rimediare? Sbloccare testa e cuore dei giocatori. Con cuore e testa la palla entra in porta. Con cuore e testa, si vince. Non c'è modulo o non c'è allenatore che tenga'. Mister Bisoli è un fiume in piena, di carica ed entusiasmo che impregna la sala stampa del Braglia. Presentazione ufficiale, oggi, introdotta da poche parole di benvenuto del DS Vaira e di Matteo Rivetti. 'Quando il direttore mi ha chiamato, non ci ho nemmeno pensato, anzi gli ho detto: se vuoi tra 40 minuti sono lì. Abito a Porretta. Aveva ricevuto 4 proposte ma non mi emozionavano. A Modena ho detto si e, credetemi, sono davvero felice di essere qui. L'ultima partita del Modena la avevo vista in TV. In poche ore abbiamo definito tutto'.

Bisoli è veramente un personaggio sopra le righe. Di grande esperienza di categoria, è passionale, sanguigno, diretto, amato e sportivamente odiato.
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Uno degli ultimi scontri verbali che ha fatto cronaca, sul campo, proprio con Paolo Bianco, a Bolzano, nella gara contro il Sud-Tirol. 'Si mi incazzo ma solo nell'interesse della squadra. Da quando sono qui non ho mai tolto la tuta gialloblù. Ai tifosi ho detto che sono stato un loro nemico, ma ora li rappresenterò nel migliore dei modi. Con loro mi sono messo a nudo. So cosa vuole una piazza come Modena, abitando qui vicino. Non vuole solo vincere ma anche se si perde vuole che la squadra abbia dato il massimo'.

Da qui la conferenza, che dura quanto il tempo di una partita, approda ai prossimi impegni e alla classifica. 'Quota salvezza? Servono 44/45 punti per la salvezza diretta. Dobbiamo ancora fare quei 4 o 5 punti che ci mancano per essere tranquilli. Ma se vinciamo ad Ascoli siamo già al 90% dell'opera. Se ne vinciamo due ho promesso la cena alla squadra e se ne vinciamo due non so cosa potrebbe succedere. Mi fermo qui'.
Cene, ritrovi, contatti con la squadra anche fuori dal campo fanno parte di quello che per Bisoli rappresenta un ingrediente fondamentale, soprattutto quando c'è poco tempo, per creare empatia con la squadra e i singoli. Credo molto alle emozioni, alle sensazioni e alla passione.
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A volte mi capita di fare giocare qualcuno che ho escluso dai titolari solo perché toccandolo, ne ho senttito l'energia giusta. Succede anche il contrario, ovvero lasciare fuori chi all'ultimo non mi convince. Una sensazione che trascende anche l'importanza, la storia dei giocatori. Posso fare giocare un ragazzo della primavara al posto del migliore giocatore del Modena se capisco che può fare vincere la partita'.

Vittoria, un termine che percorre l'intera conferenza. A partire da quella di Ascoli, sabato: 'Sarà la classica partita di Serie B, dove ogni seconda palla sarà fondamentale. Se vinciamo Sabato al 90% siamo salvi. Troveremo un ambiente molto infuocato. Sto preparando la squadra alla battaglia che ci aspetta. Abbiamo grande rispetto dell’Ascoli, ma nessuna paura'.

Da qui lo scambio, in una conferenza dove non mancano mai le battute, approda sul modulo, su difesa e attacco. 'Sulla difesa, sapete, sono maniancale. L'attacco parte da una buona difesa, ma non sono difensivista. Gioco sempre con due punte, e o un trequartista o gli esterni alti, anche se, lo ripeto, non è il modulo che fa vincere, ma la passione'.

Da qui si approda su alcuni nomi. Seculin o Gagno in porta?
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Seculin non l'ho ancora visto, ha un problema alla schiena, perciò ho lavorato solo con Gagno. Ieri in allenamento ha parato i moscerini. Costruzione dal basso? Non lo capisco. Alcuni allenatori vengono giudicati vecchi se i portiere non toccano almeno dieci volte la palla. Io ho detto loro che se toccano palla due volte li cambio.

Tremolada: 'Lo conosco, ha giocato con mio figlio a Brescia. Abbiamo un feeling particolare, e ho provato a dargli qualche consiglio. Ha colpi da fuoriclasse, ma poi può sparire per un quarto d'ora. Comunque un giocatore importante'.
'Fioretti? Se arriviamo ai playoff vado a Fanano in bicicletta. Se ci salviamo, invece, faccio 25 giri intorno allo stadio'.

Gianni Galeotti



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