Procura di Modena ha ormai chiuso le indagini sui giovani arrestati dopo il rave di Halloween con migliaia di partecipanti nell'ex stabilimento Bugatti a Campogalliano, quando tentarono di investire e ferirono, con un camper e due auto, alcuni poliziotti a piedi, durante il deflusso dal party, la sera del 2 novembre. Il pm Giuseppe Amara ha inoltre fatto appello, chiedendo la custodia in carcere per i tre conducenti dei mezzi e gli arresti domiciliari per altri due indagati che si trovavano a bordo, contro la decisione del Gip che aveva disposto solo due obblighi di dimora.
L'udienza si è tenuta al tribunale della Libertà di Bologna. Ad essere accusati sono cinque giovani, tra i 22 e i 34 anni. Sotto la pioggia e in mezzo ad una marea di persone che stavano lasciando l'edificio occupato, con cordoni di forze dell'ordine che stavano seguendo la situazione, il camper e le due auto in fila fecero una serie di manovre e accelerazioni improvvise con lo scopo, secondo l'accusa, di sottrarsi all'identificazione. Un comportamento andato avanti nonostante le richieste di spegnere i veicoli e scendere. In due casi funzionari di polizia si scostarono all'ultimo per evitare di essere investiti e hanno riportato lesioni alle gambe. Azioni, che, per la Procura, avrebbero concretamente messo in pericolo i poliziotti e non possono in alcun modo essere giustificate dalla concitazione del momento. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Antonio Cozza, Barbara Iannuccelli, Benedetta Trande, Roberto Leardini, Nicoletta Cavani e Anna Maria Domanico.


