Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
La Procura di Modena contesta diverse violazioni delle norme antinfortunistiche al datore di lavoro e al responsabile aziendale della sicurezza della Bombonette di Camposanto, l’azienda dove lo scorso agosto è rimasta uccisa Laila El Harima la giovane operaia di origine marocchina schiacciata da una fustellatrice.
La mamma, il papà, i fratelli e le sorelle della vittima sono assistiti da Studio3A-Valore spa, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono affidati, attraverso la consulente legale, Sara Donati. Ed è proprio questa società a dare notizia di questa svolta giudiziaria. Una notizia che trova l'immediata presa di posizione della Cgil di Modena.
'Dagli atti della Procura di Modena emerge che i due indagati non avrebbero minimamente considerato il rischio di contatto dei lavoratori con gli organi in movimento durante l’uso delle fustellatrici.
Per trarre maggior profitto e risparmiare sui tempi di lavorazione, al posto della prevista protezione statica fissa avrebbero installato dei “pareggiatori” regolabili manualmente, consentendo così l’avvio del macchinario anche in presenza di un operatore al suo interno. Inoltre, alla dipendente non sarebbe stato fatto seguire il corso di formazione di legge per addestrarla all’utilizzo di quella macchina così pericolosa - spiega la Cgil -. La conclusione delle indagini preliminari della Procura di Modena, che prelude all’invio a giudizio dei due indagati con l’accusa di omicidio colposo con l’aggravante della violazione delle norme antinfortunistiche, dimostra la fondatezza delle denuncie della Cgil, insieme al sindacato di categoria Slc Cgil, all’indomani dell’infortunio mortale. La Cgil e la Slc - nel rispetto dell’azione della magistratura e degli esiti dell’indagine – ribadiscono la necessità di azioni concrete, di maggiori controlli ispettivi e risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Non è più sopportabile lo stillicidio dei morti sul lavoro (una vera piaga a livello nazionale) ed assistere al contempo allo smantellamento delle tutele nel mondo del lavoro e alla derubricazione dall’agenda politica della sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ ora di dire basta. Basta ai morti sul lavoro, basta a barattare la salute e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici con logiche di profitto'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>