Diciasette anni 10.000 euro di multa, è questa la richiesta fatta dai Pm nei confronti di Gino Gibertini (foto in alto), noto imprenditore modenese nel settore petrolifero nonchè ex presidente del Modena volley ed ex socio del Modena calcio. Si tratta di una delle richieste più pesanti tra quelle avanzate ieri dalla procura.
L'accusa nei confronti di Gibertini è quella di esseresi rivolto alla ’Ndrangheta (in particolare ad Antonio Silipo) per estorcere denaro ad un debitore, il camionista Renzo Melchiorri.
Nell'udienza del settembre 2016 Melchiorri affermò in particolare di aver conosciuto Silipo 'perché venuto da me per una cessione di credito da parte dei Gibertini di Modena che mi rifornivano di carburante. Per problemi economici non potevo pagare il debito. E Lui mi disse che aveva assunto la cessione del credito. Debito maturato tra il 2011 e il 2012. Gibertini mi aveva fatto una ingiunzione di pagamento. Una casa mi era stata pignorata e venduta all’asta. Non potevo pagare. Silipo mi ha chiesto se potevamo sistemare questa vicenda. Io dissi che non avevo soldi ma che avrei visto come fare. Le mie finanze erano a zero. Il credito era intorno ai 50.000 euro, ci accordammo su 20 cambiali da 1.000 euro e un assegno da 5.000 euro'. E ancora: 'Questo signore mi disse “Gibertini non l’hai pagato ma a noi piano piano ci devi pagare”'.

Da sottolineare anche la richiesta di condanna avanzata sempre ieri dai Pm a 12 anni e 7.500 euro di multa per Mirco Salsi (foto sopra). Mirco Salsi è stato un dirigente di primo piano, per molti anni, della CNA di Reggio Emilia essendone il vice-presidente provinciale. Ed è stato inoltre componente della presidenza nazionale per la CNA Alimentare. Titolare allora della Reggiana Gourmet, azienda di Bagnolo del settore alimentare, per vincere un appalto per la ristorazione nelle carceri avrebbe consegnato a Maria Rosa Gelmi oltre un milione 330mila euro, in contanti. Ma l”affare” sarebbe sfumato e secondo l'accusa Mirco Salsi si sarebbe avvalso dei servizi della ‘ndrangheta (sempe nella persona di Antonio Silipo) per recuperare il credito.
A raccontare la genesi del rapporto tra Salsi e Silipo è la giornalista Sabrina Pignedoli nel suo libro 'Operazione Aemilia'. 'Tutto inizia con una donna incontrata sul treno. Si chiama Maria Rosa Gelmi, bresciana. Nel viaggio di ritorno da Roma incontra l'allora presidente della Cna di Reggio Emilia Enrico Bini, poi presidente della Camera di Commercio. I due cominciano a chiacchierare e lei chiede a lui se sia disponibile a organizzarle un incontro per presentare un progetto per la fornitura di prodotti alimentari alle guardie carcerarie. Avviene l'incontro a cui partecipa anche Salsi'.



