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Il fiume Secchia, dopo l'estrazione, per decenni, di decine di migliaia di metri cubi di ghiaia nella fascia soprattutto pedemontana, ha cambiato il proprio assetto. Radicalmente. Con effetti importanti sui flussi e sull'andamento delle piene. Una volta eroso lo strato permeabile, l'acqua e le ondate di piena hanno scavato via via l'alveo, creando dei veri e propri canyon dove l'acqua scorre veloce, aggiungendo erosione a erosione. Un fenomeno evidente in forme a tratti impressionanti, in particolare nel segmento di fiume dell'area di Castellarano, al confine con il comune di Sassuolo. Le immagini scattate nei giorni dei giorni scorsi da Massimo Neviani, del Comitato Salute Ambientale di Campogalliano), documentano uno scenario tanto particolare quanto preoccupante. Qui all'effetto successivo alle escavazioni si è aggiunto, a valle, quello derivato dalla presenza dei manufatti per il regolazione dei flussi.
Alla traversa di Castellarano il flusso di acqua a valle ha eroso il basamento dell'opera (sghiatore), sul lato dell'argine destro, obbligando ad un recente intervento di ripristino per 200.000 euro. E, poco più a valle, l'altro sbarramento, crollato 10 anni fa, ricostruito da poco e di nuovo eroso la base, ora in via di ricostruzione, con una spesa prevista da 500,000 euro.
Un insieme di componenti, di fare e disfare con esplosione della spesa pubblica per mettere sostanzialmente 'pezze', che hanno portato ad effetti devastanti, ed in costante peggioramento. L'erosione dell'alveo del fiume Secchia ha raggiunto record europei di abbassamento di alveo fino a 14 m a Rubiera.
'A Castellarano, all'altezza della località San Michele dei Mucchietti - spiega Massimo Neviani del Comitato Salute Ambientale di Campogalliano - si è aggiunta la costruzione della traversa che ha bloccato il trasporto dei sedimenti creando forme mostruose affascinanti di erosione. Questa canalizzazione è ben visibile a Sassuolo. L'erosione ha provocato un accelerazione del flusso dell'acqua e l'abbandono delle zone di espansione laterali. Ciò si è tradotto in aumento del 50% dei picchi di piena che poco dopo raggiungono la via Emilia. Con gli effetti, in termini di emergenza e rischio, che purtroppo ormai tutti conosciamo'
Redazione Pressa
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