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'Ghiarola, cacciatori scatenati: residenti sotto assedio'
La Pressa
L'escalation ha raggiunto il culmine nell'ottobre 2018, con l'uccisione di Zampina,? la gatta di Martina Sargenti, freddata da 100 pallini nel giardino di casa

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“Non posso credere che il sindaco di Formigine Maria Costi e la sua giunta, pur di non contrariare Federcaccia, preferiscano mettere a repentaglio l’incolumità dei propri concittadini”. Lo dice Silvia Pacher, coordinatrice provinciale del Movimento Animalista a Modena, commentando ciò che accade da tempo in località Ghiarola, dove gli abitanti vivono sotto assedio dei cacciatori.
'Ciò che accade è noto a tutti. Da una parte ci sono una zona residenziale, un agriturismo di prossima apertura e una bellissima passeggiata nel verde, dall’altra lo stabilimento della System Ceramics. In mezzo una striscia di terra dove, durante la stagione venatoria, imperversano i cacciatori. Per i residenti è un incubo: non solo temono per per la propria sicurezza ma, al minimo reclamo, ricevono minacce. L’escalation ha raggiunto il culmine nell’ottobre 2018, con l’uccisione di Zampina, la gatta di Martina Sargenti, freddata da 100 pallini nel giardino di casa (da una distanza ben inferiore a quella minima prevista dalla legge)'.

Nonostante le ripetute segnalazioni alle autorità competenti, i cacciatori continuano a circolare nelle aree vietate e vicino alle case, indisturbati. Proprio per questo, nel novembre 2018 gli abitanti della zona hanno costituito un comitato cittadino denominato “Zona Ghiarola – Comitato per la sicurezza” e, supportati dal Movimento Animalista e dalle associazioni Earth, Lac e Oipa, hanno segnalato la problematica al sindaco Costi e hanno incontrato più volte prima l’assessore all’ambiente Bertoli e poi il suo successore Bosi. Ad ogni incontro, una promessa. Prima quella di avviare la pratica in Regione Emilia Romagna per trasformare l’area in zona di ripopolamento, quindi con il divieto di utilizzare armi. L’operazione si sarebbe dovuta concludere con successo prima dell’apertura della nuova stagione venatoria 2019/2020. Visto però che non c’è stato seguito e i cacciatori a Settembre sono puntualmente tornati, il comitato dei residenti è stato “rassicurato” con una nuova soluzione: il sindaco avrebbe emesso un’ordinanza urgente per la sicurezza che impedisse di sparare in quella zona.
Disatteso anche quest’ultimo impegno, il Comune ora propone un incontro con Federcaccia perché, bontà loro, suggeriscano ai loro associati di “comportarsi bene” quando sono in quella zona, di sparare alle distanze dalle case previste dalla legge e di non minacciare i residenti che osano lamentarsi per il disagio. “Viviamo in uno stato di costante assedio”, racconta Martina Sargenti, presidente del comitato per la sicurezza zona Ghiarola. “Tutte le volte che usciamo di casa dobbiamo indossare il gilet catarifrangente per paura che qualcuno possa per sbaglio spararci e, se chiediamo ai cacciatori di rispettare quantomeno i limiti di sicurezza di distanza dalle case e dalle strade previsti dalla legge, siamo vittime di minacce. Dobbiamo stare attenti alle finestre. Abbiamo paura a fare uscire in giardino i nostri animali domestici. La mia gatta ci ha rimesso la vita. Anche la scorsa settimana, a pochi metri da casa, ho trovato i resti di un uccello talmente crivellato di colpi da non riuscire a dire di che specie fosse”.
'I cacciatori in Italia sono ormai scesi a 450.000 (dati LAC agosto 2019) e spesso, viste le aree a loro concesse per sparare che comprendono abitazioni, questa manciata di persone tengono sotto ostaggio intere comunità - sottolinea Emilio Salemme di LAC Modena - Aree tra l'altro, visto la densità abitativa, dove la cacciagione è molto esigua perchè disturbata dalle attività umane quotidiane.'
“La densità abitativa ed industriale della zona Ghiarola è incompatibile con l’attività venatoria”, sottolinea Silvia Pacher. “I dati dicono che nella stagione di caccia 2018/2019 in Italia ci sono stati 21 morti e 59 feriti. Non posso credere che il Sindaco di Formigine Maria Costi e la sua giunta pur di non scontentare Federcaccia mettano a repentaglio l’incolumità dei propri concittadini. Nel corso degli anni vi sono stati vari casi di uccisione di animali da cortile e d’affezione. L’ultima è stata Zampina. Bisogna aspettare che si verifichi un incidente che abbia come vittima una persona per prendere seri provvedimenti? L’interesse primario di una amministrazione dovrebbe essere quello di tutelare la sicurezza dei propri cittadini”.
Redazione Pressa
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