Il presidente Seta ha incontrato autista aggredito a Guiglia da uno straniero
Aveva subito l'aggressione perché si era rifiutato di acconsentire alla pretesa di un giovane passeggero straniero di scendere dove non era prevista fermata
Matteo Zanni, da circa vent’anni in forza all’azienda di trasporto pubblico locale, aveva subito la violenta aggressione perché si era doverosamente rifiutato di acconsentire alla pretesa di un giovane passeggero di origine straniera che, in località Monteorsello di Guiglia, insisteva per voler scendere dal bus in una zona priva di fermate. L’esito negativo di questa richiesta aveva scatenato l’ira del giovane, che peraltro viaggiava sul mezzo pubblico assieme alla madre: pur essendo stato chiaramente informato che le norme di sicurezza impongono di osservare solo le fermate espressamente autorizzate presenti sul percorso, il ragazzo ha dapprima inveito contro l’autista e, dopo aver superato la paratia di separazione del posto di guida, ha ripetutamente colpito il conducente con pugni alla testa ed alle spalle.
Matteo Zanni è stato quindi costretto ad interrompere la corsa ed a richiedere, tramite una chiamata alla centrale operativa di SETA, l’intervento delle Forze dell’Ordine e di un’ambulanza. Al Pronto Soccorso di Vignola gli sono state diagnosticate alcune lesioni e contusioni, ed è stato dimesso con una prognosi di cinque giorni. L’aggressore, subito identificato dai Carabinieri, è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio e per lesioni aggravate.
'La sicurezza dei passeggeri e del personale - dichiara Elisa Valeriani - è una priorità assoluta per Seta: l’azienda non intende accettare passivamente che un lavoratore del servizio pubblico venga aggredito durante il servizio. Per questo, nell’esprimergli pieno sostegno e solidarietà, ho anche ricordato al signor Zanni che potrà usufruire di un completo supporto legale gratuito da parte dell’azienda per ogni azione di tutela che vorrà intraprendere. Al contempo, Seta si è già attivata perché l’autore dell’aggressione venga chiamato a rispondere nelle sedi opportune dell’inaccettabile ed ingiustificato gesto commesso'.
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