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Tratto di Provinciale 569 all’altezza della rotonda delle travi, ingresso di Solignano: divieto di accesso ai mezzi pesanti se non per carico e scarico.
La situazione tragica, su questo asse stradale, con il passare dei giorni e degli anni è diventata insostenibile, per il numero dei sinistri e la gravità degli stessi, fuori da ogni logica di sicurezza, probabilmente in violazione degli articoli 1 e 2 del dlgs 285/1992 in materia di sicurezza stradale.
Con un asse stradale di Pedemontana di 4 chilometri non realizzato, in quanto la Provincia di Modena ha deciso di attendere i giudizi della magistratura amministrativa in merito ai ricorsi dei privati industriali (TAR e Consiglio di Stato 2012-2015) su via Belvedere, dilatando i tempi di realizzazione del penultimo tratto, variandone il progetto definitivo originale, e automaticamente spostando in avanti l’ultimo a data indefinita, si è verificato l’imbuto.
Nel 2010 viene installato il divieto di accesso all’ingresso di Solignano, come da foto, ai mezzi pesanti, escluso carico e scarico, il mancato rispetto di questo divieto comporta nei 4 km di percorso fino a Cà di Sola –S Eusebio, un elevato aumento dei rischi per qualsiasi utilizzatore della strada, rischi che con una frequenza record per l’Unione Terre di Castelli diventano spesso sinistri anche gravi.
Le due missive nostre alla prefettura nella quale chiediamo il rispetto delle leggi, naufragano, come da allegato, in una segnalazione da parte della Prefettura di allora, prefetto Michele Di Bari, agli organi competenti, che di riflesso si traduce in 3 controlli anno da parte della polizia municipale, praticamente nulla.
Visto che i dati relativi ai sinistri stradali indicano le strade provinciali come quelle con indici di lesività superiore alla media, in pratica le più pericolose.
Visto che in un fazzoletto di terra, il comparto ceramico di Solignano recupera 300.000 ton di atomizzato oltre alla produzione ceramica per un transito medio di un camion ogni 10 minuti. Visto che come afferma la Municipale, la sanzione è di soli 40 euro per passaggio in senso vietato, 29 euro se si paga subito, e con il costo attuale del gasolio risparmiare 4 km in 6-8 viaggi giornalieri non è male, se ne deduce che in una situazione drammatica come quella che si è venuta a creare tra Solignano e Cà di Sola, neppure il divieto di accesso da 8 anni funziona da deterrente.
Ne merge una situazione tragica di accettazione di un modus vivendi da parte di tutti, escluso i residenti, che va oltre le regole che la civiltà democraticamente e faticosamente cerca di produrre. Il risultato è lo sconforto, altro non può essere, di ogni residente delle frazioni, nell’assistere quotidianamente alla legge violata in attesa del prossimo sinistro, associata ad una programmazione infrastrutturale che ha generato l’imbuto e che genera solo in questi 4 km di strada l’8% dei sinistri di tutta l‘Unione Terre di Castelli.
Roberto Monfredini e Filippo Gianaroli