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C'è fermento all'interno dell'Unione Comuni Area Nord. Mentre è in corso l'inchiesta sul caso-Affidi, a scuotere l'Ucman è la elezione del nuovo presidente dell'Unione. Lunedì 9 settembre è la data prevista per la elezione. Ricordiamo infatti che il presidente uscente Luca Prandini di Concordia venne eletto a marzo 2017 e, in base allo Statuto, il presidente dura in carica 2 anni e 6 mesi ed è rieleggibile per una sola volta.
Certamente quindi Prandini, al primo mandato, si ripresenterà per la compagine di centrosinistra, ma stavolta il Pd, dopo le amministrative di marzo, non ha più i numeri sufficenti per imporre un proprio uomo. Con il passaggio di Mirandola e San Felice al centrodestra il Consiglio dell'Unione che, sempre in base allo Statuto, deve scegliere il proprio presidente tra i sindaci dei 9 Comuni con votazione palese ed a maggioranza assoluta dei componenti, è spaccato in due.
L'elezione infatti potrebbe finire con un 'voto stallo' di 15 a 15. L'unico dei 3 sindaci di centrodestra disponibile a ricoprire il ruolo di presidente Ucman è infatti Sandro Palazzi (nella foto) di Finale Emilia, poichè Michele Goldoni e Alberto Greco di San Felice e Mirandola, neoeletti e alle prese con la loro prima esperienza politica, hanno declinato. Il problema è che sulla candidatura di Palazzi pesa il veto del consigliere fuiriuscito dal gruppo Lega Maurizio Boetti (consigliere di Finale Emilia e vicepresidente del Consiglio) entrato nel gruppo Cavezzo libera scelta di Stefano Venturini. Quindi, se il candidato del centrodestra restasse Palazzi, il candidato del centrosinistra Luca Prandini potrebbe raccogliere i voti dei 14 consiglieri, tutti Pd, più quello di Boetti. Ma da oggi a martedì c'è tempo per una mediazione.
Leo
Redazione Pressa
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