Modena calcio, una storia lunga oltre un secolo
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Modena calcio, una storia lunga oltre un secolo

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La prima partita a Modena venne disputata il 3 novembre 1912, biglietto di ingresso allo stadio a 1 lira, 80 paganti, finì 2-0 per gli ospiti del Venezia


Modena calcio, una storia lunga oltre un secolo
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Nel 1912 la gente a Modena in città trascorreva il proprio tempo in lunghe passeggiate all’ombra dei portici, dei viali alberati del circondario (gli attuali viali del Parco), fino alla vecchia Darsena (si trovava circa dove ora sorge Corso Vittorio Emanuele, dietro all’Accademia, l’imbocco era all’altezza di dove si trova ora via Sant’Orsola, e arrivava indicativamente dove ora sorge il Parco XXII Aprile). I bambini modenesi giocavano a “pezzòli”, “zacagna”, “scundròla”, le bambine prediligevano il girotondo, i maschi, capriole e “scumazein”. Alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912, Alberto Braglia vincerà tre medaglie d’oro, portando all’estero il nome di Modena, dopo le gesta di quattro anni prima, alle Olimpiadi di Londra del 1908, di Dorando Pietri; in città dunque i campioni, gli eroi, erano amati, conosciuti, desiderati.

In quel 1912, ormai da qualche anno, in Italia, accanto agli sport tradizionali, c’era il “football”, un gioco per l’epoca nuovo, moderno. Il primo pallone di cuoio vero lo portò a Modena uno studente con i baffi, arrivato da Bisceglie, provincia di Bari. Si chiamava Luigi Ventura e in città gli venne affibbiato il suo “scutmai”, “Papagni”. Già a partire dal 1910, il football era roba per ambienti “aristocratici”, frequentati e composti da giovani e ardimentosi studenti; sorse la squadra della Virides, che rappresentava il liceo Muratori, avevano scelto una divisa bianca, e si trovavano a giocare fuori da Porta Sant’Agostino, nella zona dei lavatoi (più o meno dove adesso si trova largo Aldo Moro). La Virides sparirà presto, preferendo greco e latino, dopo una breve rivalità con gli studenti del “Tecnico”.
Luigi Ventura, detto “Papagni”, e Ugo Mariani, fondarono l’Associazione Studentesca Calcio, scelsero una divisa rosso fuoco; si radunavano nella sala biliardo del caffè Violi in corso Vittorio Emanuele, e da li andavano a giocare poco lontano, in uno spiazzo ghiaioso pubblico (circa dove ora si trova la stazione delle corriere). La società Fiere Corse e Cavalli si lamentava, perché i ragazzi, giocando, schiamazzavano e si divertivano, ma a loro dire disturbavano i cavalli che si trovavano poco li dietro, alle scuderie Piccinini e Cacciari (nelle stalle dove ora si trova il foro Boario, attuale sede della facoltà di Economia); i ragazzi decisero di trasferirsi in piazza d’Armi (attuale parco Novi Sad), ma furono ben presto cacciati anche da lì perché i contadini avevano preso in affitto dal Comune il terreno per coltivare il fieno, e quei ragazzacci non erano graditi perchè rovinavano il raccolto. Luca Mariani, fratello di Ugo e studente del Collegio San Carlo, nel 1911 aveva fondato la società di calcio Audax, maglia di gioco bianconera a strisce verticali; si trovavano a giocare fuori Porta Bologna, in uno spiazzo libero che fungeva anche da discarica, circa all’altezza dove, sull’attuale viale Ciro Menotti, sorgerà il mercato ortofrutticolo (ora si trova un parcheggio pubblico per auto). Le due squadre della città ogni settimana organizzavano partite tra di loro, e i fratelli Mariani si sfidavano apertamente; da una parte Luca Mariani, Rota, Tosatti, Carnazzi, Giberti; dall’altra Ugo Mariani, Centura, Zanasi, Secchi, Zanetti. La rivalità, specie in casa Mariani, era accesa, fino a quando i due fratelli decisero di fondare una unica squadra in grado di rappresentare Modena e di partecipare ai campionati che si stavano nel frattempo organizzando; la vicina Bologna aveva già una squadra di calcio unica, e Modena non poteva essere certo da meno. Così decisero per la fusione, tra la Associazione Studentesca Calcio e l’Audax; la sera del 5 aprile 1912, nel caffè Cacciatori di via San Carlo (attuale Bar del Collegio), luogo appositamente scelto perchè “territorio neutrale”, si riunirono tutti i membri delle due squadre. Oggi, sotto i portici di via San Carlo, si trova una targa ricordo, posata in occasione del centenario della fondazione del Modena, nel 2012.
Alla riunione del 5 aprile del 1912 erano presenti 38 persone; 29 votarono a favore della fusione, 5 contrari, 4 astenuti, Presidente fu eletto il dott. Luigi Salotti, docente universitario, e venne creata una commissione tecnica composta da Silvio Secchi, direttore tecnico, e da Luca Mariani e Francesco Vaccari. Al tenente Claudio San Donnino, ricco possidente cittadino, venne offerta la carica di presidente onorario. Il giornale “Il Panaro” così pubblicò la notizia: «Era affisso ieri un avviso sul quale si invitavano i nostri giocatori di football a partecipare a una riunione per deliberare circa la fusione delle due società, Associazione Studentesca del Calcio e Audax FBC. L'idea di tale connubio non ci giunge nuova, l'abbiamo sentita circolare da oltre un anno nei capannelli calcistici, ma non abbiamo mai voluto entrare nel merito della questione per non rompere, come si dice, le uova nel paniere a coloro che tale idea propugnavano. Lo facciamo ora che la notizia è ufficiale e la fusione fatta e che la nuova società ha già scelto il suo nome e i suoi colori. Si chiamerà Modena Football Club. e la sua maglia porterà i colori giallo-bleu». La società così formata decise di iscriversi ai tornei che si stavano organizzando in giro per l’Italia, ancora non c’erano campionati come quelli attuali. Per iscriversi servivano 20 lire e un campo recintato, e a Modena non c’erano né l’uno ne l’altro; i soci fecero colletta e raccolsero 15 lire; chiesero a un certo Galli di recintare un prato, di sua proprietà, che si trovava appena fuori da piazza D’Armi (circa dove ora sorgono i complessi delle scuole Barozzi, Muratori, e la palestra della Panaro), ma Galli voleva garanzie di essere pagato, e in più c’erano delle beghe con la Amministrazione Comunale, servivano pareri, permessi, burocrazia insomma. Allora chiesero l’intervento di Claudio San Donnino, che versò le 5 lire che mancavano per l’iscrizione, a condizione che le altre spese le avrebbe pagate il neonato Modena FC con i soldi degli incassi delle partite. Sempre grazie alla intercessione di San Donnino e al rinnovato impegno dell'Amministrazione Comunale, il Modena ottenne la concessione per recintare l’area pubblica piana, fuori da piazza D’Armi (circa all’altezza della attuale Piazza Tien An Men, nella zona dove poi sorgerà e attualmente si trova lo stadio Braglia, adesso dislocato con diverso orientamento), appena fuori le mura, un luogo comodamente raggiungibile che permetteva un facile afflusso agli spettatori. La prima partita a Modena venne disputata il 3 novembre 1912, biglietto di ingresso allo stadio a 1 lira, 80 paganti, finì 2-0 per gli ospiti del Venezia, il Modena scese in campo con la bella maglia giallo-blu. Il 2 febbraio 1913 Brazzi segnò il gol partita che diede la vittoria ai gialloblù nel derby contro i cugini di Bologna; fu quello il primo gol di un giocatore gialloblù visto a Modena, due giorni dopo la festa del Santo Patrono di San Geminiano; alla partita pare ci fossero oltre 200 persone paganti, compreso pubblico femminile; la vittoria venne salutata dallo sventolio di fazzoletti bianchi da parte delle dame, e da cori di gioia da parte del pubblico maschile; c’erano nuovi eroi in città….
Per le fonti, si ringrazia Una storia in giallobù, di Gian Carlo Silingardi, edizioni Teic Modena. Modena FootBall Club 1912-2012, la storia, gli uomini, Confindustria Modena, Artioli Editore
Corrado Roscelli

Corrado Roscelli
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Come on rise up, schiena dritta, testa alta e sguardo verso l'infinito. Lo sport è una lezione di vita...   Continua >>



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