'Non potevo in qualità di consigliere comunale non agire ritenendo di trovarmi di fronte ad un atto di estrema arroganza, l’arroganza del potere che usa la cosa pubblica per rassicurare potenziali elettori prima del voto per poi ringraziarli subito dopo'. E' riassunta in questa frase del consigliere comunale di Fdi a Modena, Elisa Rossini, la volontà di fare opposizione in modo serio, nonostante tutto. Davanti a una enormità politica come la proroga della concessione della moschea alla comunità islamica 5 giorni prima del voto sottoscritta dall'ex sindaco Muzzarelli e davanti ai ringraziamenti alla comunità islamica rivolti pubblicamente dal sindaco Mezzetti dopo le elezioni, era doveroso verificare fino in fondo la correttezza legale di quell'atto. Al di là della ovvia inopportunità politica.
Era un atto dovuto, ma tutt'altro che scontato. E, allora, torniamo a quella frase della Rossini: 'Non potevo non agire'. Di qui la decisione del consigliere di Fdi di impugnare la delibera davanti al Tar, facendosi carico personalmente delle spese e dei rischi connessi. Perchè, a volte, anche se si rischia è giusto ricordare alla politica che la corsa alle poltrone, l'arrivismo fine a se stesso, la tattica staccata da ogni concretezza, forse possono gratificare sul momento, ma che il mandato per cui si è stati eletti con tutte queste pastoie ha ben poco a che vedere. Ora sta al Tribunale amministrativo valutare sul caso, ma quello che un'opposizione che possa definirsi tale doveva fare, la Rossini lo ha fatto.
Giuseppe Leonelli
Modena, concessione Moschea: sacrosanto (e coraggioso) ricorso al Tar

La scelta di andare fino in fondo di Elisa Rossini, davanti alla enormità politica della proroga concessione della moschea alla comunità islamica 5 giorni prima del voto
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