L’operazione, che prevede un passaggio nei consigli comunali, doveva essere conclusa entro giugno. Anche per consentire l’erogazione più rapida possibile dei dividendi ai comuni.
Tutto ciò senza ancora aver visto i bilanci ufficiali del gruppo Aimag, a loro volta in approvazione. Con bilanci provvisori che – a detta di chi li ha visionati attraverso accessi agli atti – non mostrerebbero tutto questo disastro, anzi. Sotto l’eterno spauracchio delle imminenti gare, che da vent’anni sono imminenti ma che, come le pensioni della Fornero, ogni anno passano all’anno successivo. E sotto la nuova spada di Damocle dell’impossibilità di accesso al credito.
E tutto soprattutto senza pensare, neanche per un solo minuto, che se davvero c’è una crisi ne andrebbe chiesto conto anche e soprattutto agli amministratori uscenti. Mentre tutte le manovre di Righi e del PD carpigiano sembrano spingere solo e unicamente per la riconferma di Paola Ruggiero, moglie di Valter Caiumi di Confindustria. Già da due mandati nel CdA, prima come consigliere semplice e poi come presidente, la Ruggiero pare essere blindata, vista anche la vicinanza al segretario del PD Daniela Depietri, a sua volta prossima al rinnovo senza rivali.
Ecco che nell’insieme dei diversi comuni, e anche all’interno delle singole maggioranze, qualcuno deve aver unito i puntini e iniziato a chiedere approfondimenti. L’ha fatto AVS di Carpi, prontamente rintuzzata da Righi attraverso pressioni più personali che politiche su Andrea Artioli, ma i cui problemi posti rimangono molto attuali e senza vere risposte. L’hanno fatto alcuni comuni anche molto vicini a Righi, nei quali le delibere già previste per fine maggio sono state improvvisamente rinviate a data da destinarsi.
Evidentemente per cercare - attraverso la claque appositamente rodata con il fotovoltaico di Fossoli – di far credere che sulla sua operazione ci sia il più grande consenso della cittadinanza globacquea tutta. Consenso che non c’è più – se mai c’è stato – e lui lo sa.
Magath