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Operazione Hera-Aimag: le certezze di Righi vacillano

Operazione Hera-Aimag: le certezze di Righi vacillano

L’operazione, che prevede un passaggio nei consigli comunali, doveva essere conclusa entro giugno. Ma i tempi si dilatano


3 minuti di lettura

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Sta facendo molto discutere l’evidente retromarcia di Riccardo Righi, sindaco di Carpi, sull’operazione Hera-Aimag. Con la quale, attraverso diverse operazioni di ingegneria finanziaria, più che di finanza pubblica, si sarebbe voluta affidare la gestione al colosso bolognese: Hera infatti - riprendendo quanto riportato da AVS in relazione al rapporto dell’Antitrust - avrebbe ottenuto il controllo esclusivo dell’azienda mirandolese attraverso un voto potenziato in CdA e la nomina del top management – peraltro già attuata – in cambio di complessi conferimenti, creazioni di newco e garanzie alle banche. Senza però scucire un euro reale in più, neanche un piccolo plus per il premio di maggioranza.
 

L’operazione, che prevede un passaggio nei consigli comunali, doveva essere conclusa entro giugno. Anche per consentire l’erogazione più rapida possibile dei dividendi ai comuni.
Tutto ciò senza ancora aver visto i bilanci ufficiali del gruppo Aimag, a loro volta in approvazione. Con bilanci provvisori che – a detta di chi li ha visionati attraverso accessi agli atti – non mostrerebbero tutto questo disastro, anzi. Sotto l’eterno spauracchio delle imminenti gare, che da vent’anni sono imminenti ma che, come le pensioni della Fornero, ogni anno passano all’anno successivo. E sotto la nuova spada di Damocle dell’impossibilità di accesso al credito.
Come che fosse davvero credibile che le banche potrebbero chiudere i rubinetti a Aimag, patrimonio provinciale di proprietà pubblica, esponendola al rischio di insolvenza.
 

E tutto soprattutto senza pensare, neanche per un solo minuto, che se davvero c’è una crisi ne andrebbe chiesto conto anche e soprattutto agli amministratori uscenti. Mentre tutte le manovre di Righi e del PD carpigiano sembrano spingere solo e unicamente per la riconferma di Paola Ruggiero, moglie di Valter Caiumi di Confindustria. Già da due mandati nel CdA, prima come consigliere semplice e poi come presidente, la Ruggiero pare essere blindata, vista anche la vicinanza al segretario del PD Daniela Depietri, a sua volta prossima al rinnovo senza rivali.
 

Ecco che nell’insieme dei diversi comuni, e anche all’interno delle singole maggioranze, qualcuno deve aver unito i puntini e iniziato a chiedere approfondimenti. L’ha fatto AVS di Carpi, prontamente rintuzzata da Righi attraverso pressioni più personali che politiche su Andrea Artioli, ma i cui problemi posti rimangono molto attuali e senza vere risposte. L’hanno fatto alcuni comuni anche molto vicini a Righi, nei quali le delibere già previste per fine maggio sono state improvvisamente rinviate a data da destinarsi.
Lo stanno facendo i comitati referendari, pronti a depositare i quesiti in Comune per bloccare l’operazione, come già accaduto due volte. E lo stesso Righi, per parare il colpo, è stato costretto dapprima a spendere altri soldi pubblici per la classica “consulenza confirmatoria” affidata a esperti della materia di indubbia fama: scelti però da lui. E in questi giorni a convocare una fantomatica assemblea pubblica a fine mese.
 

Evidentemente per cercare - attraverso la claque appositamente rodata con il fotovoltaico di Fossoli – di far credere che sulla sua operazione ci sia il più grande consenso della cittadinanza globacquea tutta. Consenso che non c’è più – se mai c’è stato – e lui lo sa.
 

Magath
Foto dell'autore

Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul direttore della testata.  Ci sono...   

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