Detto questo, anche non volendo vincere, l'asse Fdi-Lega-Forza Italia si potrebbe trovare nelle condizioni di andarci molto vicino in virtù del traino nazionale del Governo Meloni, così il Pd sta comunque correndo ai ripari. Obiettivo: non lasciare nulla al caso ed evitare anche il minimo rischio in vista del voto 2024 e arginare l'emorragia di consensi fotografata dagli ultimi sondaggi.
Ecco, i rischi al momento, dal punto di vista dei temi concreti per la maggioranza guidata dal sindaco Muzzarelli sono due: il nodo sicurezza-immigrazione (binomio che nemmeno il centrosinistra smentisce più) e il nodo rifiuti.
La strategia del Pd è chiara su entrambi i fronti.
Per quanto riguarda la sicurezza, come le reazioni all'omicidio di Friday Endurance hanno dimostrato, il tentativo è quello di scaricare ogni colpa sul Governo nazionale. L'accordo a tutti livelli in casa Dem (consiglieri comunali, regionali, parlamentari e amministratori) è preciso. Primo punto: abbandonare ogni approccio negazionista. In pratica occorre ammettere che il problema sicurezza esiste e occorre ammettere che è legato alla presenza di immigrati, con buona pace di battaglie su ius soli e filo-cattoliche. Secondo punto: puntare il dito contro l'Esecutivo di centrodestra reo di non mandare abbastanza forze dell'ordine e di non controllare a dovere i flussi migratori. Insomma lo slogan non è più legato a una richiesta di 'porti aperti', ma connesso alla idea che i porti non sono abbastanza chiusi. Una giravolta non da poco, ma se ripetuta come un mantra il Pd è convinto possa funzionare.
Per quanto riguarda il nodo della raccolta differenziata invece la strategia non è solo comunicativa, ma reale. Di fatto il livello di insoddisfazione in città non è più gestibile e la giunta Muzzarelli - in accordo con Hera - si prepara a una retromarcia (come del resto avvenuto già a Bologna). Una retromarcia lenta e motivata, già in parte annunciata tra le righe dall'assessore Filippi, per la quale si sfrutteranno, ovviamente, le indagini di associazioni amiche e le richieste provenienti da giornali d'area.
Giuseppe Leonelli

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