Come noto in via Cavazza è presente un camino che brucia circa 240mila tonnellate di immondizia indifferenziata all'anno e che è acceso h24 per 350 giorni all'anno (circa due settimane d'estate resta spento per manutenzione). Quell'impianto, nonostante le promesse dell'amministrazione, non viene minimamente intaccato dalla modalità di raccolta differenziata fatta in città. Infatti, indipendentemente dalla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti, la mole bruciata resta identica. Questo significa che se i cittadini modenesi diventassero così virtuosi da azzerare la indifferenziata e portare la differenziata al 100%, l'inceneritore continuerebbe a bruciare 240mila tonnellate importandole da fuori provincia, aumentando peraltro l'inquinamento dell'aria a causa dei camion carichi di indifferenziata provenienti da altre realtà. Va ricordato che il programma elettorale di Muzzarelli mise nero su bianco il 2034 come anno di chiusura dell'impianto, una data poi non ribadita da Mezzetti.
E' quindi doppia la beffa per i modenesi che - come da lettera firmata dal sindaco Mezzetti - nonostante l'impianto continui a bruciate come sempre in ogni caso, si troveranno a pagare una maggiorazione nella bolletta Tari se produrranno più indifferenziata rispetto ai limiti imposti da Hera (come dicevamo la stessa società che gestisce l'inceneritore).Stupisce doppiamente che a fronte di questa realtà l'opposizione di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale ha espresso parere positivo in Commissione alle modifiche nella gestione dei rifiuti volute dal sindaco Mezzetti rispetto al suo predecessore Muzzarelli. Da vedere ovviamente se questa apertura di credito, Forza Italia e ModenaxModena unici gruppi di opposizione a dire no alle nuove modalità, si tradurrà davvero in un voto positivo in Consiglio comunale quando, a breve, verrà presentata la delibera.
Giuseppe Leonelli