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Sassuolo, Carpi, Modena: tracollo centrodestra, ma si fa finta di nulla

Sassuolo, Carpi, Modena: tracollo centrodestra, ma si fa finta di nulla

In Fdi nessun mea culpa sull'aver lasciato solo Negrini. La sua colpa? Averci creduto: grave colpa sforzarsi di aprire gli occhi in un mondo di finti ciechi


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A Modena una sconfitta devastante al primo turno, a Carpi idem, pure a Sassuolo debacle per Menani. Solo a Mirandola ci si salva grazie a una Lega locale evidentemente ancora credibile. Il centrodestra modenese, Fdi in testa, nella nostra provincia abdica a ogni ruolo di alternanza e guarda allo strapotere Pd come fosse un ineluttabile evento divino davanti al quale non solo rassegnarsi, ma inginocchiarsi in rispettosa estasi. Davanti a percentuali bulgare i referenti del primo partito della coalizione parlano di risultati tutto sommato positivi. Nessun mea culpa, nessuna presa d'atto della sconfitta. Si va avanti così, come sempre, guardando ora alle elezioni regionali, dandole ovviamente per perse per l'ennesima volta, ma spremendosi le meningi per cercare di piazzare uomini e donne fidati nelle dorate poltrone da consigliere.Cinque anni fa a Modena la Lega candidò Stefano Prampolini che ottenne quasi tre punti percentuali in più della coalizione guidata oggi da Luca Negrini. All'indomani di quel voto chi aveva costruito quella candidatura nella Lega, Stefano Vernole, si assunse le responsabilità della sconfitta ('Abbiamo sfidato sistema. La sconfitta? Colpa mia' - disse). Ecco almeno questo cinque anni fa la Lega lo fece, almeno prese atto dell'errore. Oggi nemmeno questo.
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Per chi aveva la responsabilità di cercare una alternanza a Modena va bene così.
 

 


La narrazione del post voto, nonostante la sconfitta 63% a 28% è che le cose potevano andare peggio. Poteva piovere... Il leader che ha scelto i candidati a tre mesi dal voto, senza creare una rete civica, imprenditoriale e politica di supporto, si accontenta di aver contributo alla elezione in Europa del nuovo delfino di Fdi, e di aver tamponato le ambizioni del deputato Daniela Dondi, tra i pochi ad essersi spesa in campagna elettorale insieme ad Elisa Rossini, doppiate nelle preferenze dal fidatissimo Ferdinando Pulitanò. E tutto il resto è noia. Perchè, diciamoci la verità, la politica è un mestiere e gli ideali sono solo un mezzo per continuarlo a fare. Ecco la verità. Vale a destra come a sinistra, vale per tutti i politici di professione. E vale anche in un territorio come Modena dove vi sarebbe bisogno di alternanza come d'aria e dove almeno per un attimo i 'politici di professione' dovrebbero ricordarsi della responsabilità di farsi carico della anomalia nazionale che pesa da 80 anni all'ombra della Ghirlandina. Già dovrebbero...
In mezzo, stritolato da un sistema politico che si guarda bene dal tentare di graffiare l'arrugginito e potentissimo Sistema-Modena, c'è Luca Negrini.
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Un ragazzo di 33 anni lasciato completamente solo in campagna elettorale e che ha avuto la colpa di crederci davvero alla possibilità di 'tirare giù tutto', come amava dire sorridendo. Grave colpa crederci a Modena, grave colpa sforzarsi di aprire gli occhi in un mondo di finti ciechi.
Giuseppe Leonelli
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