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Opinioni Il Punto

Voto Modena, da Negrini 'coraggio di cambiare la storia'. Ma Fdi gli ha lasciato meno di 3 mesi

Voto Modena, da Negrini 'coraggio di cambiare la storia'. Ma Fdi gli ha lasciato meno di 3 mesi

Il candidato di centrodestra non meritava di essere lasciato solo, novello Don Chisciotte contro i mulini a vento di un modello di potere che si ripropone identico a se stesso da 8 decenni


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'Il coraggio di cambiare la storia'. E' questo lo slogan scelto dal candidato di centrodestra a Modena, Luca Negrini, in vista del voto di giugno. Parole che riflettono lo spirito battagliero del candidato sindaco, ma che suonano quantomeno pompose rispetto alle vere aspettative dei leader locali di Fratelli d'Italia, partito traino della coalizione. 

Con un candidato scelto a meno di tre mesi dalle elezioni, senza avere costruito una rete imprenditoriale, civica e sociale in grado di supportare la lista, quella del centrodestra appare agli occhi dei modenesi una sfida impossibile contro la corrazzata guidata da Mezzetti, che unisce una coalizione che va dai 5 Stelle ad Azione.
Una responsabilità non di poco conto per chi, nel centrodestra, era chiamato a costruire una alternativa a 80 anni di Sistema di potere monocolore, decenni che hanno fatto di Modena un enclave nazionale del tutto anomala. Una responsabilità non di poco conto nei confronti dei cittadini ma anche nei confronti di un candidato, Negrini stesso, che sta mettendo in campo tutto l'entusiasmo e l'ottimismo dettato dall'età e dal suo carattere.
Una responsabilità anche in vista delle elezioni Regionali che si terranno nei mesi prossimi, alle quali sta lavorando da tempo il leader regionale Galeazzo Bignami,
e che esigeranno un territorio strutturato e pronto, anche grazie a una azione puntuale a queste amministrative.



Probabilmente Luca Negrini non meritava di essere buttato nella mischia così in ritardo, non meritava di non avere ancora una lista civica al suo fianco (lista che ovviamente sarà complicato formare e che, in appena due mesi di lavoro, non può riflettere un vero civismo), non meritava l'assenza di un mondo economico pronto a supportarne la corsa. Ma questi sono i fatti e - visto la posta in campo - è giusto sottolinearli. Fatti ai quali si aggiunge l'evanescenza della Lega (il gruppo consigliare è passato in cinque anni da 7 a 3 consiglieri e al momento pare che in lista non corra neppure il segretario cittadino) e l'avere volutamente relegato Forza Italia ai margini della coalizione (al netto della decisione finale di Piergiulio Giacobazzi di restare fedele al partito), spostando il baricentro a destra e favorendo così le chance della lista, pensata in primis dall'avvocato Gianpiero Samorì, guidata dalla professoressa Modena.

Ecco, Negrini probabilmente non meritava di combattere una battaglia solitaria, ma oggi questa è la realtà, il cui ultimo tassello si è completato ieri con la candidatura di Tonelli per la sinistra di Modena Volta Pagina che così ha perso un'occasione per rappresentare un punto di riferimento per i delusi grillini, spostando ancor un po' più in là la possibilità di un ballottaggio.
E allora, proprio per questo, davanti al suo 'coraggio di cambiare la storia', novello Don Chisciotte contro i mulini a vento di un modello di potere che si ripropone identico a se stesso da 8 decenni, di Luca Negrini occorre avere ancor più rispetto.
Giuseppe Leonelli
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...   

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