Comizio di De Benedetti a Modena, l’Ateneo si dissoci
 
  
Mi aspetto che l’Ateneo si dissoci prontamente e pubblicamente dall’accaduto ritirando il patrocinio alla manifestazione
mi rivolgo a Lei in quanto sembra che il suo giornale sia l’unico ad essersi accorto e stupito (indignato) della presenza di enti “pubblici”, quali Comune, Regione e Università tra i patrocinatori del festival promosso dal quotidiano Domani che si è tenuto ieri mattina nella Chiesa di S.Carlo, dove i presenti hanno subito una intemerata antimeloniana.
Un vero e proprio “comizio politico da parte di Carlo De Benedetti” (sue parole), senza alcun contraddittorio. La gravità che Lei pubblicamente rileva è confermata dall'assoluto silenzio dei due quotidiani modenesi. Ma tant’è, così va nella nostra città.
Favorire il confronto critico all’interno e all’esterno è uno dei doveri a cui l’Università non è mai venuta meno. Sono certo che l’Ateneo abbia dato il proprio patrocinio in perfetta buona fede e che sia vittima incolpevole dell’intemperanza del relatore. Se questo, come spero, è il sentimento dell’Ateneo, allora mi aspetto che si dissoci prontamente e pubblicamente dall’accaduto ritirando il patrocinio alla manifestazione.
Me lo aspetterei anche da Comune e Regione, ma sarebbe pretendere troppa onestà intellettuale che in quegli enti proprio non alberga.
Prof. Giuseppe Pellacani
Grazie professore per la sua lettera, un intervento che credo autorevole sia per la sua esperienza da docente sia per quella politica nelle vesti di ex candidato sindaco di Modena. Quello che lei auspica rispetto all'Ateneo, io lo auspico rispetto alla categoria alla quale appartengo. Ricordo infatti che anche la Fondazione Ordine giornalisti ha dato il proprio patrocinio all'evento e quel comizio senza contraddittorio non penso davvero possa avere il placet deontologico dei giornalisti. Temo resteremo delusi entrambi e che nessuno prenderà le distanze dal pomeriggio di ieri. Nella Modena conservatrice e sempre uguale a se stessa, dove partito, istituzioni e una fetta di economia da sempre fanno quadrato, tutto appare giustificato e giustificabile. Così non è. Il paradosso di istituzioni umiliate col placet delle istituzioni stesse e della categoria (quella giornalistica) chiamata per definizione ad essere garante del pluralismo, va sottolineato. Nulla c'entrano le idee politiche, in campo credo ci sia la credibilità stessa delle regole del gioco. Noi l'abbiamo detto e pazienza se si resta soli.
Giuseppe Leonelli
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