mi è arrivata la famosa (famigerata?) lettera sulla TCP firmata da Hera e dal Comune.
Trattandosi, come dichiarato dal sindaco, di lettera virtuale, l'ho letta distrattamente in attesa di quella definitiva.
Però, sin d'ora, due questioni mi parrebbero da approfondire.
Tralasciamo la raccolta di carta e plastica: sulla raccolta dei due prodotti Hera ci guadagna, per cui più carta e plastica si conferiscono meglio è per Hera.
Di fatto il cittadino fa il lavoro sporco (in tutti i sensi) ed Hera incassa.
Soffermiamoci sull'indifferenziata.
A mio avviso con la TCP emergono due grandi criticità.
La prima riguarda l'associazione delle tessere Smeraldo che abbiamo in mano con le nostre utenze: sono correttamente associate?
Nel caos iniziale della distribuzione delle tessere Smeraldo, a me è successo che un addetto Hera si presentasse al mio domicilio, qualche settimana dopo averla ritirata, per sostituirmela in quanto si erano accorti che la Smeraldo che mi avevano consegnata non era correttamente associata.
Siamo sicuri che ognuno di noi sia in possesso della 'propria' Smeraldo?
Sono state eseguite tutte le verifiche necessarie?
Sulla bolletta TARI non ho trovato riscontri numerici della tessera che sto utilizzando.
La seconda criticità riguarda le eventuali contestazioni sul numero dei conferimenti nei cassonetti per l'indifferenziata.
Hera avrà sempre ragione?
Cito dei numeri tondi per semplificare:
Ribadisco, Hera avrà sempre ragione?
E qui termino con estrema malizia, se alla fine dell'anno Hera si 'sbaglierà' e fatturerà 10 aperture in più a Tizio, 15 a Caio e via andare...allegria!
A me questa TCP pare proprio un sistema molto complesso e controproducente che presta il fianco ad innumerevoli rischi.
Soprattutto per gli utenti/consumatori.
Con effetti zero sulla riduzione dell'inquinamento modenese.
Cordialmente,
Roberto Malavasi - Albareto