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Parco XXII aprile Modena, la situazione è fuori controllo

Parco XXII aprile Modena, la situazione è fuori controllo

Scene così tremende da essere inesprimibili. Scene senza dignità e decenza, senza rispetto alcuno per i seppur pochissimi frequentatori dell'area verde


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Gentile Redazione,
Chi ha le proprie finestre affacciate sopra il parco XXII Aprile racconta di scene così tremende da essere inesprimibili. Scene senza dignità e decenza e senza rispetto alcuno per i seppur ridotti a pochissimi frequentatori anche piccoli dell’area verde. Chi si avventura in esso a piedi una volta, in sé pensa a chi glielo ha fatto fare e si promette o di non farlo più o di recarvisi tosto accompagnato.
C’è chi ritiene che vi siano mancanze dell’Amministrazione comunale nel presidio di sicurezza di sua competenza ed anche e soprattutto da parte dello Stato rappresentato in città dal Questore e dal Prefetto. “Mancano anche i servizi igienici in questo parco verde malgrado in essa è stabile una assortita popolazione. Il Comune avrebbe dovuto già da tempo far edificare lì una “ritirata” o bagno pubblico.” Ritengono certuni.
Altri la pensano diversamente. Dicono, “con la tipologia di frequentatori che è subentrata in pianta stabile nell’area verde perciò eliminando quella abituale dei residenti modenesi (la Legge di Gresham che recita “la moneta cattiva scaccia quella buona”, si applica a tutto anche alla popolazione), gli eventuali bagni pubblici eventualmente presenti si sarebbero già trasformati in quartieri generali del malaffare o comunque in luoghi di timore
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e di terrore oltre a che delle reali cloache.
Come detto l’area in parola è da anni calpestata da spacciatori di sostanze stupefacenti e da persone che la hanno fatta diventare la sede di ogni indecenza e delinquenza togliendola perciò al sereno e gioviale intrattenimento in essa della cittadinanza modenese che comunque continua a pagare i servizi in essa necessari.
Gran parte dei modenesi ritiene che molti di questi frequentatori e del crescere dell’illegalità in città, siano il frutto dell’immigrazione irregolare tanto ancora acclamata nel Paese ed in città da alcuni partiti politici, seppur sempre e continuamente apparenterei mal gestita in un sistema dell’accoglienza che sembrerebbe essere più vantaggioso per chi accoglie che per gli accolti. Moltissimi auspicano l’immigrazione regolare.
Responsabilità maggiori, appunto, sono attribuite allo Stato - nei suoi tre organi: Governo, Parlamento e Magistratura - in egual misura seppur diversamente responsabili - incapace di trovare soluzioni o capace soltanto - al suo interno talvolta conflittuale- di non facilitarle.
A pagare maggiormente le conseguenze, in danaro ed in mal vivere dei e delle modenesi di tal prassi, sono gli Italiani
Nel caravanserraglio delle frequentazioni, oltre alle normali e reali persone senza fissa dimora, da tempo si sono aggiunte quelle “senza fissa voglia di
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lavorare e di far bene” e, più recentemente, gli utenti del drop- in per tossicodipendenze aperto recentemente inopportunamente nella vicina via Giulio Benassi che, nel XXII Aprile, hanno trovato il loro “Eldorado”.
Il circondario non è affatto migliore. A partire da Corso Vittorio Emanuele, la zona Tempio, i Giardini Ducali e poi su per il cavalcavia Mazzoni - dove da tal alta spaziale postazione stazionano indisturbate le vedette- e poi giù con l’R-Nord e proseguendo sulla Canaletto fino al centro commerciale Sacca dove si segnalano presenze di spaccio oltre a frequentazioni “poco raccomandabili”, dicono alcuni e tra essi anche gli esercenti.
Sergio Meschiari
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