Se dieci anni fa Comune ed Hera avessero applicato gli straordinari risultati ottenuti dall'allora avvio in forma sperimentale del porta a porta nelle frazioni Villanova, Lesignana, San Pancrazio e Ganaceto a tutta la città, Comune ed Hera avrebbero potuto evitare il ricorso al raddoppio dell'inceneritore, riducendone sempre più l'uso. Cosa che non hanno fatto. Ed è così che da potenziali esportatori di modelli virtuosi di raccolta differenziata i modenesi sono stati condannati ad essere recettori ed inceneritori di rifiuti altrui. Grazie, o meglio a causa, del raddoppio dell'inceneritore con tutto quanto ne è conseguito in termini di inquinamento, importazione di rifiuti da fuori provincia ed impatto sulla salute pubblico.
A ricordarlo e a dimostrarlo è il Comitato Modena Salute e Ambiente. Attraverso una storia che riassume gli ultimi dieci anni di raccolta differenziata e di scelte politiche che hanno determinato la situazione attuale. Partendo dal 2005, in pieno dibattito sull'ipotesi di raddoppio dell'inceneritore.
Gli anti-raddoppio citano esempi di raccolta differenziata porta a porta in varie zone di Italia con percentuali di raccolta differenziata attorno al 75-80%. Cifre alla mano con tali percentuali di differenziata, applicate a Modena, il raddoppio non sarebbe necessario. Verrebbe a mancare “la materia prima”, ovvero non ci sarebbero abbasstanza
Di contro i pro-raddoppio (Comune ed Hera sono tra questi), affermano che il porta a porta non funzionerebbe in tempi sufficientemente rapidi, sarebbe inviso alla popolazione, e a Modena non avrebbe funzionato
Ma nel 2007 Succede qualcosa di inatteso e molto positivo: il Comune di Modena accetta la sfida del porta a porta e, tramite Hera, fa partire ad Albareto un importante esperimento di raccolta differenziata porta a porta. Consapevoli che se l’esperimento in questione fosse arrivato a determinate percentuali di raccolta sarebbe stata “ridiscussa” la prospettata necessità del raddoppio stesso.
Gli eventi : Dire Fare Differenziare 1 Ottobre 2007 Ad Albareto parte la raccolta differenziata porta a porta, preceduta da un adeguato percorso formativo e motivazionale, sostenuto personalmente anche dall’allora sindaco Giorgio Pighi. 29 maggio 2008 Arrivano i primi risultati. E in soli otto mesi si passa dal 36.3% al 75.06%. Più del doppio. Provando che quando c’è la volontà dei decisori politici trasmessa e percepita dai cittadini, corroborate dalle notevoli capacità tecnico organizzative del gestore, si ottengono velocemente ottimi risultati. Con una proiezione ad altre aree della città è possibile verificare che si sono le condizioni per non procedere al raddoppio dell'inceneritore.
2010 Aprile parte a regime l’inceneritore raddoppiato.
2011 2 dicembre. La regione Emilia Romagna emette un comunicato in cui prende atto che a Modena esiste “ …un modesto eccesso di Linfomi non Hodgkin a Modena…” riconducibile all’inceneritore locale. Anche questo non farà diminiure le quantità bruciate, anzi passeranno da 176.295 a 209.473 del 2017!
2013 14 agosto : La provincia di Modena concede la categoria energetica R1 all’inceneritore raddoppiato. Questo dato, apparentemente solo tecnico, grosso modo autorizza il gestore dell’inceneritore a procurarsi il combustibile “mancante” (rifiuti) ovunque in Italia, indipendentemente dalla programmazione provinciale e/o regionale, in sostanza non considerando i risultati della raccolta differenziata.
2014 12 settembre Viene emanato dal Governo Renzi il decreto “Sblocca Italia” che definisce gli inceneritori come “infrastutture strategiche di preminente interesse nazionale”, tipo le basi Nato per capirci.
Che ancora di più elimina i vincoli di bacino e allarga la tipologia di rifiuti, fino a “…saturazione del carico termico…”
Ma in “peso” cosa ha voluto direSenza i rifiuti da fuori Modena l’inceneritore era spento per circa 3 anni degli 8 considerati.
La stragrande maggioranza di questi rifiuti arriva da fuori Modena, proseguendo un trend inziato già nel 2009. Inoltre con l’attivazione del porta a porta nel Comune di Modena già subito dopo Albareto, 10 anni fa, saremmo arrivati con 7-8 anni di anticipo ad un 70-75% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani di Modena, con ulteriore calo delle quantità incenerite anche tra i rifiuti “modenesi”. Certamente ci sarebbe stata qualche poltrona vuota in più e qualche portafoglio un po meno gonfio, ma l’ambiente e la salute di tanti ne avrebbero guadagnato. Non sappiamo se i decisori politici di allora, non proseguendo l’esperimento Albareto su scala comunale, avessero ben presenti questi risvolti. Considerazioni Oltre ai “pesi” c’è tutto il tema del rapporto con i cittadini e della loro ultradecennale forzata convivenza con l’inceneritore. La vicenda differenziata “addormentata” di Albareto costituisce uno spartiacque nel rapporto cittadini/amministrazione, a prescindere dalle motivazioni “ufficiali”, addotte per proseguire con il raddoppio: ad esempio emissioni a norma di legge, dati on line, ecc.. Diciamolo chiaramente, da Albareto in poi è andata delusa una delle “promessa / speranza / illusione” magari non detta apertamente, ma senz’altro ben presente e attesa/dovuta ai cittadini. La promessa/speranza/illusione era, e lo è tutt’ora, che la raccolta differenziata serva anche a diminuire, per non dire spegnere, l’inceneritore. Non è stato così Inceneritore con cui Albareto, assieme a una vastissima parte del Comune di Modena e ai sei Comuni del lato nord , deve dividere l’aria che respira da almeno 40 anni. 22 Ottobre 2018: A Villanova, Lesignana, S.Pancrazio e Ganaceto parte la raccolta differenziata porta a porta. Oggi la delusione (per non dire di peggio) prosegue con l’effetto “sostituzione rifiuti”, ovvero man mano che la differenziata locale toglie rifiuti da incenerire ne arrivano da fuori Modena, fino a riempire la capacità termica dell’impianto. Quindi nessuna speranza di miglioramenti ambientali all’orizzonte. Domanda: allora perché il Comune di Modena ha organizzato l’esperimento se poi non è disposto ad ridiscutere le scelte fatte? Siamo forse di fronte a un altro caso di democrazia a sovranità limitata? Questo metodo prevede due possibili esiti :
- Se il risultato dell’esperimento coincide con le attese dei “piani alti” allora lasciamo pure credere ai cittadini che abbiano deciso loro, non costa nulla e ci facciamo una bella figura democratica.
- Se non coincide, nessun problema, procastiniamo nel tempo l’accoglimento del risultato, motivando tipo: “dobbiamo approfondire” “ funziona solo per piccole realtà” “attenzione ai costi” ecc. e nel frattempo proseguiamo con il progetto originale come se nulla fosse.
Ci sono dicerie sul numero di poltrone in vari CdA post fusione Meta-Hera, ma davvero non ci interessano. Diciamo che questa domanda può essere meglio posta ai diretti interessati, buona parte dei quali ancora presenti sulla scena politica locale. Adesso il progetto pro-raddoppio è chiuso L’inceneritore di Modena è stato completato e anche il quadro normativo è stato aggiornato in modo da dare al gestore la massima autonomia di approvigionamento rifiuti, svincolandolo dalla comunità che lo ospita suo malgrado.
2016-2017-2018 Adesso è completato l’impianto e assestato il quadro normativo in modo da rendere l’approvigionamento indipendente dalla differenziata, i rifiuti posso arrivare da ovunque.
Ora può “finalmente” ripartire il programma di raccolta differenziata porta a porta per vari quartieri nel comune di Modena, ultimi dei quali appunto Villanova Ganaceto, Lesignana e San Pancrazio.
Da notare che la metodologia di base del porta a porta di oggi è la stessa di Albareto di 10 anni prima, (ecocalendario, pattumelle, bidoncini, ecc…),
In questi anni non sono intervenute significative modifiche operative nella raccolta da renderla oggi più “possibile” o “conveniente” di ieri.
Quanto avviato dal Comune di Modena il 15-05-2002, sulla disponibilità a raddoppiare l’impianto, è giunto a compimento. Conclusione: Recependo per tempo il messaggio di Albareto (…e di tanti altri ben prima… ) avremmo potuto diventare “esportatori di modelli virtuosi di raccolta differenziata”. Invece siamo diventati “ i recettori e inceneritori di rifiuti altrui “.In breve la pattumiera spray degli altri.