'Si sta con le imprese, almeno fino a quando non verrà accertato che qualcosa davvero non va'. È la posizione di Confindustria Emilia (area centro) sulla questione dei problemi nel distretto delle carni espressa dal suo vicepresidente modenese, Valter Caiumi. Interpellato sul tema oggi a margine di una conferenza nella sede confindustriale di Bologna, Caiumi, presidente della holding Cifin (del gruppo Emmegi) e degli industriali modenesi fino alla fusione con Bologna e Ferrara, ne parla all'indomani della manifestazione Flai-Cgil ieri a Castelnuovo Rangone e nel giorno in cui tre lavoratori in appalto della Castelfrigo, oltre a un sindacalista Flai-Cgil, iniziano lo sciopero della fame davanti ai cancelli aziendali.
Dopo due mesi di sciopero, i sindacati e i lavoratori in appalto, licenziati, insistono sul ripristino della legalita' nel sistema degli appalti che non da oggi caratterizza il sito modenese della lavorazione delle carni. 'In situazioni di questo genere- premette Caiumi- la prima cosa e' saper guardare, analizzare e cercare di capire. Sono situazioni estremamente difficili: in questo momento fare delle valutazioni o processi alle intenzioni a livello mediatico credo che sia, onestamente, il modo piu' semplice per scappare dalle nostre responsabilita''. Ma continua il vicepresidente di Confindustria Emilia: 'Almeno secondo il nostro punto di vista, e' indispensabile stare vicino alle imprese fino a quando non si sia potuto valutare che ci siano irregolarita', che possono portarci a valutazioni di altro tipo'. Continua Caiumi sulle proteste in atto: 'Per quanto riguarda i dipendenti, la protesta fa parte del gioco delle parti. Serve analizzare attentamente le problematiche accadute e che stanno accadendo, sia tra i lavoratori sia dentro le imprese, con le cooperative come terza parte'.


 
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