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'Le file interminabili nelle biglietterie di Seta a Modena erano ampiamente preventivabili, è dall’inizio dell’anno che abbiamo sollevato il problema, apparso in tutta la sua evidenza a seguito del cambio d’appalto di marzo'. Così Alessandro Fili, Filcams-Cgil Modena.
'Il cambio d’appalto per le biglietterie delle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza ha generato sulla provincia modenese una riduzione media del 25% degli orari di lavoro delle addette alla biglietteria. Le riduzioni di orario sono state il frutto dei tagli alle aperture delle biglietterie volute da Seta su tutto il territorio modenese.
Per capire quanto fosse rilevante l’impatto negativo del bando di gara sulla futura organizzazione del lavoro, basti pensare al fatto che, oltre ai sensibili tagli sugli orari di apertura era prevista la completa chiusura delle biglietterie di Mirandola e Sassuolo, situazione parzialmente rientrata durante la trattativa sindacale instaurata dalla Filcams-Cgil, con la dichiarazione di Seta del mantenimento per il 2018 delle biglietterie su Mirandola e Sassuolo con riduzioni degli orari attorno al 20%.
Il nuovo assetto delle biglietterie ha generato un peggioramento delle condizioni lavorative delle 17 persone addette al servizio, sottoposte quotidianamente ad elevati carichi di lavoro ed alla gestione di file di clienti insoddisfatti, condizioni che nelle ultime settimane hanno assunto aspetti di ulteriore gravità. Le lavoratrici delle biglietterie, alcune con anzianità sul servizio di Seta anche ventennale, stanno subendo tutte le ricadute negative del cambio di appalto. Oltre ad aver riscontrato drastiche riduzioni di orario, continue richieste di flessibilità e pesanti carichi di lavoro, si trovano ad affrontare anche il disagio della clientela che inevitabilmente è portata a scaricare il malessere dell’attuale situazione sulle addette alla biglietteria - chiude Fili -. Nei prossimi giorni la Filcams-Cgil di Modena convocherà nuovamente l’assemblea delle lavoratrici delle biglietterie, valutando assieme tutte le azioni da mettere in campo per tutelare i loro diritti.
Le lavoratrici, pur tentando di arginare l’emergenza creata dalla riorganizzazione di Seta, sono le persone che più subiscono le ricadute negative, sia sotto l’aspetto economico a seguito delle riduzioni di orario nei contratti di assunzione, sia sotto l’aspetto dell’organizzazione del lavoro. Oggi appaiono ancor più indigeste le parole di Seta di inizio anno, quando a seguito delle nostre proteste affermava che le preoccupazioni erano infondate e che il nuovo servizio proposto sarebbe stato addirittura migliorativo, prevedendo un imminente mondo immaginario nel quale i clienti avrebbero potuto fare il biglietto in autonomia con il telefonino. Ad oggi l’unico concreto utilizzo del telefonino da parte della clientela sembra quello legato alle chiamate per lamentarsi delle file'.
Nella foto il presidente Seta Andrea Cattabriga
Redazione Pressa
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