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Ferragosto, la città deserta ha un fascino indiscutibile per chi è abituato a vivere Modena durante l'anno. Ma la città che si mostra ai turisti in questi giorni, e anche oggi a Ferragosto, è davvero ben poco accogliente.
Anche solo ottenere un pranzo sembra un'impresa.
I ristoranti del centro, salve pochissime eccezioni sono infatti tutti chiusi. Meritate ferie certo... ma qualcuno potrebbe immaginare Firenze, Venezia, Roma chiusa per ferie a Ferragosto?
Diciamolo: Modena appare provinciale e poco turistica. E svaniscono alla prova dei fatti le tante teorie roboanti su Modena capitale turistica enogastronomica. Del resto se siamo il fanalino di coda in regione per ospitalità turistica non è un caso (Turismo, Modena fanalino di coda in Regione). E, forse, non è nemmeno un caso che tra i pochi ristoranti aperti oggi vi sia quel Bottura preso ad esempio della dimensione 'internazionale' di Modena.
Bottura che internazionale lo è davvero, ma che rappresenta Modena esattamente quanto un cavalluccio marino può rappresentare Madonna di Campiglio.
Sia chiaro: che le ferie siano meritate per quei ristoratori che hanno deciso di chiudere bottega, è fuor di dubbio. Non è questo il punto. E’ che se l'essere meta turistica non è solo uno slogan occorre una organizzazione adeguata anche degli esercizi commerciali, a partire dai ristoranti ma non solo. Parliamo ovviamente di attività di imprenditori che liberamente possono organizzarsi ma è la mancanza di sinergia, di coordinamento tra i giorni di chiusura ed apertura ad agosto, che dimostra l'assenza di una vocazione attrattiva.
Del resto le statistiche ci consegnano la fotografia di visitatori ‘mordi e fuggi’ e non veri e propri turisti; l’ obiettivo ambito e accarezzato dal tessuto economico locale rimane il tanto agognato pernottamento in albergo, almeno di una notte.
E allora ecco che si dovrebbe ‘coccolarli quel viandanti di passaggio’, si dovrebbe far apprezzare loro le bellezze del territorio che sono anche una prelibatissima cucina. E possibilmente lasciando loro ancora nel portafoglio la possibilità di fare acquisti e di visitare le tante bellezze della provincia con la voglia di ritornare.
Ma e' così. Modena, provinciale e poco turistica... coi pregi e difetti che questo comporta. Con tutta la dignità di non svendersi e con quel fare un po' snob di chi dice 'non ho bisogno di voi'. Che qui a Modena si lavora... si macellano i maiali e si producono bolidi. Non c'è tempo per le foto e selfie davanti all'accademia. Modena è concreta e vera. Alla cartolina preferisce un libro e al souvenir una stretta di mano forte e lunga. Ed è bello sia così. Ma se è così, se è sempre così, chi la amministra metta nel cassetto il sogno di trasformarla in uno dei salotti del turismo italiano.
Cinzia Franchini
Redazione Pressa
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