Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Ieri per la “Libreria Muratori” è stato l’ultimo giorno di attività, venne infatti inaugurata il 3 marzo 1958, “bottega storica” della città e avrebbe compiuto i 60 anni il 3 marzo 2018.
Per decisione di Ivana Rossi (sorella del “mitico” libraio Franco Rossi, che ha gestito la libreria per 58 anni), ieri la libreria è stata aperta dalle 9 alle 19, senza intervallo. Si è assistito ad un vero e proprio assalto: moltissimi modenesi (oltre mille. E tra questi anche librai e cartolibrai di Modena e provincia) hanno “assaltato” la libreria per approfittare della grande liquidazione dei libri rimasti (sconti dal 70% al 90%).
Alle 12, per rispettare lo spirito e lo stile di Franco Rossi ( che amava sorridere alla vita ed ha sempre privilegiato i rapporti interpersonali), la sorella Ivana e la collaboratrice di sempre, Lisa Ronuncoli, hanno voluto incontrare la città, soprattutto gli amici-clienti della libreria, offrendo loro un ricco rinfresco e un brindisi a base di Lambrusco di Modena e di “Ferrari brut” (offerto dall’imprenditore Gino Lunelli, titolare di “Ferrari spumanti” e ideatore-organizzatore del Premio giornalistico “Premiolino”).
Tra i presenti il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, gli Assessori Andrea Bosi e Gian Pietro Cavazza, , con la segretaria “storica” di diversi sindaci di Modena, Anna Mucciarini (cugina dell’ex libraio Franco Rossi) e decine di amici e “vecchi clienti” della libreria. Tra questi Roberto Armenia, la dirigente della “Biblioteca Poletti” (cui viene donato l’arredamento della libreria, ideato e creato dall’architetto Vinicio Vecchi, nel 1958: il bancone e le due scaffalature principali della libreria, saranno “ricostruiti” all’interno della “Biblioteca Poletti”) Carla Barbieri, Andrea Borsari, Andrea Landi (già presidente “Fondazione Cassa di Risparmio di Modena” e docente universitatario), lo scrittore Ugo Cornia , l’artista Giuliano Della Casa, il docente universitario Giovanni Solinas e Beppe Zagaglia.
LA STORIA
Dicevamo che la Libreria “Muratori” è stata un luogo di memorie e ha contribuito a favorire la lettura .
E questa sua missione, la “Muratori” l’ha assolta dalla sua fondazione (3 marzo 1958) ad opera del giovanissimo Franco Rossi , che si era formato come propagandistico scolastico per “Paravia” e come collaboratore della mitica Zaira Malavolti Rossi (sua zia) , per decenni direttrice della “Libreria Rinascita” (oggi “Feltrinelli”). Rossi , per oltre 57 anni, è stato l’anima e il motore della libreria di Piazzetta Muratori, che è stata il fulcro di una serie di attività promozionali per la lettura e i libri , è stato un costante riferimento per gli autori , che spesso, visitavano la libreria per intrattenersi con il libraio, innamorato del suo “mestiere” e per chiedere suggerimenti e critiche costruttive. E’ stato un punto di riferimento per i funzionari e i dirigenti delle case editrici: e Franco con gli anni sempre più “critico” e “brontolone” , non ha mai mancato di dire la sua. Bellissimi sono stati gli incontri e le “chiacchiere-conversazioni” con Enzo Biagi, che avendo fatto il servizio militare a Modena e a Sassuolo, chiedeva sempre a Rossi un aggiornamento dei monumenti e dei “pezzi” di storia della città, per verificarne i cambiamenti. Proverbiale è stato l’incontro con Arnoldo Mondadori, nel giugno 1962. Di ritorno da un viaggio studio in Giappone, dove la distribuzione libraria è sempre stata quasi perfetta, Mondadori tempestò di domande e provocazioni l’allora giovanissimo ed entusiasta libraio modenese , che, senza alcun timore reverenziale, sempre ha risposto al grande editore , con critiche, considerazioni e suggerimenti. Ma gli incontri più vivi e frequenti nella “Libreria Muratori”, per almeno tre decenni , hanno avuto per co-protagonista Roberto Cerati (allora direttore commerciale e “uomo di fiducia “ di Giulio Einaudi, poi , alla morte dell’editore torinese, gli è succeduto come Presidente della prestigiosa casa editrice dello “ Struzzo”). A quegli incontri, spesso, ha partecipato anche l’assessore alla Cultura poi Sindaco di Modena Rubes Triva, che sempr e era alla ricerca di idee ed iniziative culturali per la nostra città. Da Rubes Triva, Roberto Cerati e Roberto Armenia (come ha ricordato il Presidente Einaudi in un suo messaggio scritto) , è nato il “Festival del Libro economico”, che, negli anni Sessanta, ha proiettato Modena in Italia, soprattutto ha portato a maturazione l’interesse dei grandi gruppi editoriali per l’editoria tascabile, grandi gruppi , che hanno sperimentato nella nostra città le collane “ pocket” , quelle collane che, a partire dal 1965 (, con gli “Oscar” le “Garzantine” , le “Edizioni scientifiche Einaudi” , “la “Universale Feltrinelli” , la collana del “Canguro” di “Avanzini& Torraca” -poi “Newton Compton”- ecc ) hanno rivoluzionato l’editoria culturale nel nostro Paese.
Purtroppo , dopo la morte (due anni fa) di Franco Rossi , la Libreria “Muratori” cessa la sua attività, anche perché la sorella Ivana Rossi e la fedele collaboratrice di sempre Lisa Ronuncoli, non se la sentono più di “resistere” ed affrontare le sempre crescenti difficoltà (va ricordato che nel nostro Paese si pubblicano 65.000 titoli librari, ogni anno, mentre il numero dei lettori è tra i più bassi –dal 48,6% si è scesi al 41,4%-). Resta sicuramente un bel ricordo nei modenesi, che, negli ultimi giorni, hanno compiuto quasi “un pellegrinaggio” culturale , visitando la libreria (che ha offerto i libri rimasti con sconti “assurdi” : a 5 oppure 10 euro, anche volumi d’arte con prezzi di copertina di 40-50 euro). Va sottolineato che la libreria è stata progettata e creata dall’architetto Vinicio Vecchi, nel 1958, ha un arredamento da “collezione”. Alla proposta di Ivana Rossi (che non cessa di ricordare il fratello “libraio gentiluomo”) la dirigente responsabile del Settore Cultura del Comune di Modena (settore nel quale rientra la “Biblioteca Poletti) , Giulia Severi si è detta più che interessata a conservare il bellissimo e funzionale bancone e due lati degli scaffali e ricostruirli all’interno della “Biblioteca Poletti” . Così una parte della memoria e della storia di Modena potrà sussistere e perpetuarsi.