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Modena, al Teatro Pavarotti-Freni la 'Palestra delle emozioni'
La Pressa
Esperti e musicisti hanno condiviso esperienze personali, evidenziando come le emozioni influenzino la performance e la creatività

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'La palestra delle emozioni'. Questo il titolo del progetto del Conservatorio Vecchi Tonelli di Modena e Carpi che il suo direttore Giuseppe Fausto Modugno, insieme al sindaco di Modena Massimo Mezzetti e all’ideatrice e organizzatrice Gloria Campaner, ha presentato nel corso di una serata al Teatro Pavarotti - Freni di Modena, con ospiti e testimoni d’eccezione, davanti a un pubblico molto numeroso e interessato. Sottotitolo: “Percorso formativo innovativo per promuovere il benessere psicofisico di chi si appresta a salire su un palcoscenico”.
A condurre la serata Pietro dal Soldà, autore e conduttore di programmi di Rai Radio3, che con grande sensibilità e bravura ha intercettato le innegabili emozioni degli ospiti che si sono succeduti sul palco: il noto psicanalista Massimo Recalcati, Luca Carboni autore e cantautore, Gloria Campaner, pianista nonché ideatrice e guida del progetto, il Maestro Franco Scala, fondatore dell'Accademia pianistica internazionale 'Incontri col Maestro' di Imola , il soprano Laura Catrani, il mental coach Stefano Massari. Esperti e musicisti hanno condiviso esperienze personali, evidenziando come le emozioni influenzino la performance e la creatività. Comprendere e gestire le emozioni è essenziale non solo per gli artisti ma per chiunque affronti la vita pubblica e le sue difficoltà e l'iniziativa del Conservatorio di Modena vuole creare uno spazio per esplorare e governare questo complesso mondo interiore. Il focus è su quello che succede dietro le quinte, prima di un concerto, di un’esibizione o di un discorso, sulle emozioni che agitano i protagonisti e influenzano la loro performance, sulla capacità di gestirle e incanalarle senza lasciarsene sopraffare. Un tema che, soprattutto oggi, si può facilmente allargare fino a comprendere la vita quotidiana di tutti noi. La capacità di gestire le emozioni è cruciale non solo per i musicisti e gli artisti, ma per chiunque affronti la vita pubblica e le relazioni interpersonali. Un progetto che testimonia della difficoltà dei nostri tempi e della necessità ormai imprescindibile di riconsiderare le emozioni parte centrale nella vita delle persone. “Se non impariamo ad allenare l'emotività - come un muscolo - di pari passo con la tecnica, le emozioni avranno la meglio e ne verremo sopraffatti quando meno che lo aspettiamo' spiega Gloria Campaner. “Allenare le emozioni” e fornire strumenti e supporto a musicisti e artisti per gestire ansia e stress è lo scopo del percorso proposto che, partito giovedì 27 febbraio, offrirà eventi, laboratori e seminari fino al 15 ottobre 2025. 'Per chi studia e suona uno strumento, così come per chiunque si affacci sul palcoscenico della vita, la consapevolezza delle proprie emozioni è essenziale” spiega Gloria Campaner. Interviene anche il maestro Franco Scala, didatta riconosciuto a livello internazionale, riflettendo su come oggi, come mai nel passato, sia importante per l’insegnante e per la crescita dei ragazzi, creare un rapporto di amicizia e condivisione tra maestro e allievo. Amicizia che apre le porte al maestro a una migliore conoscenza e comprensione dell’allievo, perché “è fondamentale 'educare' il talento, non 'ammaestrarlo', favorendo la fantasia e le emozioni.” Musica dunque come mezzo potente per connettersi con le proprie emozioni e con quelle degli altri, perché chi produce musica crea emozioni, deve gestirle, e le riceve contemporaneamente.
Il progetto é finanziato grazie ai fondi del bando Pro-ben del Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), volto a promuovere il benessere psicologico degli studenti, che il Conservatorio di Modena si è aggiudicato presentando un progetto in cordata con quattro università telematiche - UIL è la capofila – e altri cinque istituzioni AFAM (istituti musicali e accademie). Innegabile il ruolo chiave svolto dal Conservatorio di Modena nel concretizzare questo progetto, un 'piccolo miracolo' reso possibile da 'buone idee' e 'rete', nonostante la scarsità di risorse, e senza dubbio innovativo e di ampio respiro. Il percorso è infatti aperto gratuitamente non solo agli studenti del Conservatorio di Modena ma agli studenti di tutti i conservatori italiani, a musicisti, artisti e, fino a esaurimento posti, a tutti gli studenti di ogni ordine e grado, a partire dalle scuole superiori, che sentono il bisogno di un sostegno specifico. Concreta la possibilità di espandere l’iniziativa coinvolgendo studenti anche a livello internazionale, allargando così esponenzialmente le opportunità sia per i ragazzi che per le Istituzioni.
Un altro aspetto, non così evidente ma conseguente e altrettanto importante, è la possibilità per tutti coloro, studenti e non, che decideranno di avvalersi di questo percorso, di avvicinarsi alla musica nella condivisione con gli studenti del conservatorio e di capire quanto sia fondamentale e importante nella vita per tutti.
Letizia Rostagno
Foto Rolando Paolo Guerzoni
Redazione Pressa
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