Modena racconta si chiude col libro di Anna Ferri su Basquiat

Basquiat non voleva essere un artista nero, si legge nella presentazione, voleva essere un artista famoso
L’esordio da autrice per la giornalista modenese Anna Ferri e l’avventura in città ai suoi esordi di Basquiat, futura superstar newyorkese dell’arte contemporanea.
In programma mercoledì 27 maggio alle 19 in diretta Facebook sulla pagina “Città di Modena”, la lettura dell’attore Ert Michele Dell’Utri di “L’opera struggente a Modena di un formidabile genio: Basquiat” (scritto da Anna Ferri e pubblicato dal Dondolo), è l'ultimo appuntamento di “Modena racconta”.
La rassegna online sul canale social del Comune di letture di autori modenesi, affidate alle voci degli attori e delle attrici della Compagnia permanente di Emilia Romagna Teatro Fondazione, si svolge in collaborazione con “Il Dondolo”, la casa editrice civica digitale del Comune di Modena, diretta da Beppe Cottafavi.
Non voleva essere un artista nero, si legge nella presentazione, voleva essere un artista famoso. E da graffitista di strada col nome di “Samo” “The Same Old Shit”, stava diventando “Basquiat”, una superstar della pittura, il Picasso nero, il Jimi Hendrix del mondo dell'arte.
Il racconto di Anna Ferri lo coglie proprio in questo momento a Modena, nella galleria di Emilio Mazzoli. Sandro Chia lo aveva segnalato al gallerista modenese e Basquiat arrivò per la sua prima mostra, nel 1981, accompagnato da Diego Cortez e Massimo Audiello che lo avevano scoperto a New York.

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