Museo Civico di Modena, in mostra il ritratto di Achille Tacoli
Databile intorno al 1780 e firmato da un autore anonimo, il dipinto è stato recentemente donato al Museo dal marchese Guido Tacoli
Il ritratto riporta l’attenzione su una figura affascinante e versatile del Settecento modenese. Achille Tacoli (1724-1806), marchese e imprenditore, è ricordato non solo per la sua attività di ceramista — titolare di una manifattura a San Possidonio tra il 1765 e il 1770 — ma anche per il suo ingegno tecnico, che lo portò a sperimentare soluzioni idrauliche e meccaniche d’avanguardia. Nel dipinto, il nobile appare ritratto accanto al suo carro antincendio, invenzione tanto curiosa quanto ingegnosa, pensata per estrarre l’acqua da condotti o pozzi vivi tramite un sistema di pompe. La vasca in legno foderata di rame, le rifiniture in ottone e la struttura robusta ne fanno un esempio precoce di meccanica applicata al servizio civile.
Il carro-pompa, che in origine Tacoli aveva ideato per prosciugare i terreni della sua proprietà lungo il Secchia e forse per irrigarli, si rivelò presto un formidabile strumento anche per lo spegnimento degli incendi. L’invenzione venne ripresa e sviluppata, e a partire dal 1838 fu adottata dal Corpo Pionieri della città di Modena, che ne curò la manutenzione e l’uso insieme alle altre macchine comunali. Fonti d’archivio attestano che, con alcune modifiche, il carro risultava ancora in dotazione del Corpo pompieri nel 1900: un segno concreto della sua efficacia e della lungimiranza del suo ideatore.
Il Museo Civico di Modena, che ospita già un vasetto con cineseria proveniente dalla manifattura Tacoli e inserito nel percorso delle ceramiche e dei vetri, può ora offrire ai visitatori una lettura ancora più completa del contesto storico e tecnico da cui nacque l’esperienza dei cadetti matematici pionieri. Quella scuola, attiva nella Modena estense del Settecento, formò generazioni di giovani capaci di coniugare rigore scientifico e creatività applicata: ingegneri, tecnici, artiglieri, progettisti che, nel secolo successivo, avrebbero contribuito alla trasformazione della città e delle sue istituzioni civili.
Alla donazione del marchese Guido Tacoli si aggiunge anche un secondo dipinto, il “Ritratto di Pietro Tacoli”, figlio di Achille, raffigurato in uniforme di comandante della Guardia Nobile d’onore nella Modena austro-estense. Due opere che, insieme, restituiscono un frammento significativo della storia locale, intrecciando arte, tecnologia e spirito d’impresa.
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