Il cuore della polemica risiede nella revisione dei punteggi assegnati dalla Commissione ministeriale, che avrebbe penalizzato molte realtà culturali. Tra queste, in Emilia-Romagna:
Emilia Romagna Teatro Fondazione (ERT) (-4 punti)
Ravenna Teatro (-6,5)
Teatro Due Parma (-4)
Festival Santarcangelo (-14,3)
Festival Amigdala di Modena (-8,7)
Festival Masque (-6)
Esclusione del Teatro Sociale di Gualtieri
Il nuovo sistema sembrerebbe privilegiare criteri quantitativi come il numero di spettatori e la visibilità mediatica, a scapito di linguaggi artistici sperimentali e di ricerca.
Il sindaco di Modena: 'Penalizzate realtà che mantengono alta qualità'
Il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti ha espresso forte preoccupazione per i tagli che colpiscono direttamente due realtà culturali modenesi: Emilia Romagna Teatro (ERT) e il collettivo Amigdala. In una dichiarazione accorata, ha affermato:“Le richieste presentate hanno mantenuto la stessa qualità di proposta. Se la valutazione si basa su criteri come visibilità mediatica e numero di spettatori, è evidente che le realtà meno commerciali vengano penalizzate.
Il sindaco Mezzetti ha sottolineato come molte esperienze artistiche, nate grazie al sostegno pubblico, abbiano raggiunto livelli di eccellenza proprio perché libere da logiche di mercato. Ha inoltre ringraziato la Regione Emilia-Romagna per la sua presa di posizione a difesa del settore.
La Regione Emilia-Romagna: 'Un attacco immotivato alla cultura'
Anche la Regione ha reagito con fermezza. Il presidente Michele de Pascale e l’assessora alla Cultura Gessica Allegni hanno definito i tagli “immotivati” e “penalizzanti”, sottolineando il ruolo fondamentale dei teatri e dei festival come presìdi di libertà e innovazione.“Non è casuale il trattamento riservato all’Emilia-Romagna. Sarebbe utile capire quale visione culturale o quale ragione politica abbia guidato questa revisione.”
La Regione ha annunciato che sosterrà le realtà colpite in tutte le sedi opportune e non esclude ricorsi o richieste di riesame. L’obiettivo è evitare che venga compromessa la capacità di produrre cultura indipendente di qualità.