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Continuano gli eventi legati al ventennale dell’orchestra di fiati dell’Istituto Vecchi-Tonelli di Modena e Carpi. Dopo il concerto del 22 aprile scorso, con la presentazione del cd “The Maestro” insieme al trombettista Marco Pierobon, è la volta della Masterclass di direzione condotta dal Maestro Otto M. Schwarz.
Per tutto lo scorso week end i componenti dell’orchestra si sono confrontati col compositore austriaco il quale ha portato la sua esperienza compositiva e direttiva, illustrando agli allievi le particolarità dei brani che si sarebbero trovati ad eseguire.
Le composizioni infatti, sono opera dello steso Schwarz, il quale durante il concerto di domenica sera all’auditorium San Rocco di Carpi, che chiudeva la tre giorni, ha illustrato al pubblico presente, dopo averlo già fatto con gli allievi durante le lezioni, quai sono state le vicende che hanno ispirato la composizione, le storie e le scansioni temporali, come se i brani fossero didascalie di illustrazioni più grandi, e la musica accompagnasse la lettura di un libro fotografico.
Questo ha permesso agli allievi di poter entrare dentro ai brani e ai direttori che si sono alternati sul podio, di poter dare un’ulteriore impronta interpretativa all’esecuzione di ogni singolo componimento.
Il pubblico ha così potuto capire di più delle dinamiche orchestrali, non limitandosi al semplice ascolto di un concerto di musica contemporanea, ma ha potuto innanzi tutto capire cosa c’è dietro alle note di un compositore e quanto sia importante l’impronta di un singolo direttore nell’esecuzione e interpretazione dei brani.
La serata ha quindi visto alternarsi sul podio Sara e Davide Ferrari, rispettivamente alla direzione di “Around the World in 80 days” e “The Count of Monte Cristo”, Paolo Barigazzi alla direzione di “Terra Vulcania”, Massimo Sgargi in “The Story of Anna Frank”, Stefano Tincanti in “Between Two Worlds” e Massimo Bergamini, direttore dell’orchestra di fiati, in “Roller Coaster”.
Nel bis lo stesso Schwarz si è cimentato alla direzione, concedendo una replica di “Around the World” dove ha mostrato di divertirsi e divertire nel guidare gli orchestrali.
Un concerto forse, più utile per chi ascoltava che non per chi suonava, poiché lo spettatore aveva di fronte a sé l’occasione di capire che cosa c’è oltre la passione, per chi suona uno strumento o sceglie di fare della musica una professione. Perché troppo spesso ci scordiamo che questi ragazzi sono professionisti che meritano rispetto. E il concerto del San Rocco ha dimostrato che la musica, per chi ascolta, è comprensione, non solo diletto.
Stefano Bonacorsi