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Consegnato a Rita Cucchiara il prestigioso Premio Ciliegia d’Oro, riconoscimento istituito nel 1981 e promosso ogni anno dal Centro Studi Vignola con il sostegno dell’azienda Toschi Vignola per rendere omaggio a personalità che si sono particolarmente distinte in campo sociale, culturale, imprenditoriale, sportivo o umanitario.
La cerimonia di premiazione si è svolta ieri nella Sala dei Contrari del Castello di Vignola alla presenza del sindaco di Vignola Emilia Muratori, del presidente del Centro Studi Vignola Massimo Toschi e delle autorità locali.
“La giuria ha assegnato la Ciliegia d’Oro 2022 alla Professoressa Rita Cucchiara riconoscendo il grande valore del suo impegno in campo accademico, scientifico e culturale.
Si è distinta a livello internazionale per i suoi studi e progetti sull’intelligenza artificiale e le applicazioni in campo industriale, medico e sviluppo tecnologico per la sicurezza.Grazie all’attività accademica presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha allargato gli orizzonti della ricerca informatica verso nuovi paradigmi di intelligenza artificiale, generando ricadute positive sul tessuto imprenditoriale del territorio e preparando giovani risorse ad affrontare nuovi aspetti in ambiti finora inesplorati. Il suo impegno l’ha portata a ricoprire incarichi di grandi rilievo e posizioni strategiche per il progresso tecnologico in Italia ed all’Estero. Un impegno per lo sviluppo della società e benefici per la collettività”.
“Credo di essere molto fortunata– racconta la premiata Rita Cucchiara – per avere avuto la possibilità di dedicarmi alla ricerca scientifica in temi di frontiera quali quelli dell’Intelligenza Artificiale, del Machine Learning e della Visione Artificiale. Trent’anni fa, al tempo della mia tesi di laurea, erano poco piu’ di speculazioni accademiche, ora sono realtà. L’impatto dell’Intelligenza Artificiale nella società, nella vita degli individui e nell’industria è tangibile, e testimoniato dai grandi investimenti delle imprese, anche nel nostro territorio. Sono ancora più fortunata per avere la possibilità di condividere e trasmettere le ricerca di frontiera con tanti giovani capaci e competenti che in più di vent’anni sono passati nei laboratori di UNIMORE e che ora lavorano con successo nel mondo della tecnologia. Questo premio lo devo a tutti loro. Ora la sfida più grande della ricerca scientifica, soprattutto europea, è quella di mantenere una impronta umano-centrica all’Intelligenza Artificiale affinché possa essere regolata e mantenere i capisaldi dei principi etici della nostra società, per evitare derive problematiche che una tecnologia così potente ora potrebbe sussumere”.
Redazione Pressa
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