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Cari sindaci, bando alle ipocrisie: la verità è che l’operazione Aimag - Hera è una piena e assoluta cessione del controllo della società mirandolese al colosso bolognese. Da un punto di vista politico lo certificano le parole del presidente di Aimag Paola Ruggiero, moglie di Valter Caiumi di Confindustria. Che in una recente intervista ha ribadito che il piano dei comuni “prevede ovviamente il governo industriale da parte del socio Hera”. Ma lo certifica soprattutto il recente avviso pubblicato dall’Antitrust – Autorità garante della concorrenza e del mercato – su proprio sito (link) dall’inequivoabile titolo “C12711 - Acquisizione da parte di Hera S.p.A. del controllo esclusivo di AIMAG S.p.A.”.
Controllo esclusivo: senza ambiguità né retorica.
Non sappiamo se sia stato questo uno il contenuto del piano presentato ai consiglieri comunali - sul quale Aimag ha imposto il voto del silenzio, per mezzo dei singoli sindaci. Ma a questo punto crediamo che non lo sia stato. Perché nessuno, fino a oggi, aveva davvero parlato di controllo esclusivo. E infatti diversi esponenti del PD della bassa, fra i quali Diego Zanotti di Novi e Carlo Bassoli di Mirandola, hanno palesato le proprie perplessità in merito.
Hanno per questo il bel da promuovere consulenze finanziarie e legali i sindaci del territorio, capitanati da Riccardo Righi di Carpi. E hanno il bel da sbandierare il mantenimento del “controllo pubblico” dell’azienda. Confondendo, per fini politici e di opportunità tecnica, il possesso del capitale con il controllo reale. Perché è vero che la strettissima maggioranza delle azioni resterà nelle mani del pubblico. Ma è anche vero che l’operazione disegna e presuppone una governance tutta nelle mani del privato. Vero e certificato da chi deve certificarlo: l’Antitrust. Perché questa operazione pone evidentemente criticità sui mercati in termini di concorrenza. Specie – come avevamo già previsto da queste colonne – in relazione all’affidamento dei servizi primari e alle gare da affrontare nei prossimi anni. E alle possibili azioni e ritorsioni dei concorrenti.
Per questo diventano ancora più forti le parole dell’ex sindaco di Mirandola Luigi Costi. Che al di là del folclore nelle ricostruzioni sulle liti e successive ricuciture con Righi, ha comunque espresso il proprio pensiero affermando che “è inaccettabile che chi detiene il 51% delle azioni arrivi a contare come il due di coppe quando ci sono sotto i denari”. Aggiungendo: “se chi governa ritiene che il tempo dell’autonomia di Aimag sia alle nostre spalle, ha il dovere di dirlo esplicitamente e di perseguire l’obiettivo in modo trasparente e lineare e non con soluzioni pasticciate e politicamente insostenibili”.
Ora i sindaci devono andare nei consigli comunali e spiegare esattamente e esplicitamente quello che stanno facendo e perché. Anche perché non troveranno opposizione: il centrodestra a ogni livello pare avere già assorbito e avallato queste decisioni e l’unica opposizione può venire dal PD dove non governa, come a Mirandola e Novi. E piazza e referendum avranno in passato anche fermato quei sindaci di Carpi nati e cresciuti con Aimag.
Ma non fermeranno di certo il modenese Riccardo Righi, cresciuto a pane e Hera. Sempre che dalle consulenze non emerga che la cessione del controllo esclusivo finora pubblico a un socio privato, seppur fatta senza cessioni di quote, richieda comunque una procedura a evidenza pubblica.
Eli Gold
Eli Gold
Dietro allo pseudonimo 'Eli Gold' un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da 'Eli' ricade solo sul dirett.. Continua >>