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Nulla da fare. Come nel 2014 a Modena, anche ieri a Bologna il Sistema di potere che da sempre (al di là della parentesi Guazzaloca) governa il territorio ha dato prova di forza e compattezza. Matteo Lepore, come previsto, ha vinto senza problemi le primarie di centrosinistra battendo la ribelle interna Isabella Conti. Tutta la sinistra e i 5 Stelle si sono compattati nella figura di colui che rappresentava una garanzia di continuità rispetto al passato e per la sfidante non vi è stato nulla da fare. Nemmeno il patema d'animo vissuto a Modena quando l'alter ego della Conti (Francesca Maletti) sfiorò la vittoria con polemiche annesse. Lepore ha vinto in scioltezza e subito la Conti ha annunciato che manterrà la promessa di sostenerlo in campagna elettorale, perchè ormai è chiaro: in Emilia o si è nel Sistema o non si è.
E questo anche la Conti lo ha capito benissimo.
E adesso l'epilogo della tornata elettorale bolognese appare scontato. Il centrodestra, ancora alla ricerca di un candidato credibile (il che è specchio della incapacità di costruire una vera alternativa), addirittura vagheggiando la presentazione di un tridente (dando così ulteriore prova di debolezza), si prepara a una sconfitta certa. Fors'anche al primo turno.
La Conti infatti avrebbe certamente mangiato un po' di voti all'asse Lega-Fdi-Fi ma il centrosinistra si sarebbe presentato disunito, i 5 Stelle avrebbero corso da soli e il ballottaggio, nonostante un probabile risultato migliore per il Pd, sarebbe stato più probabile. Così invece, il centrosinsitra si presenta unito appoggiato dalla stampella grillina (quelli un tempo antisistemici...) e per gli avversari non vi sarà storia.
Bologna non cambia. Come Modena. Il Sistema ha fatto un tagliando, uno stress-test con le primarie e ne è uscito più forte di prima.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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