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A stupire davanti alla improvvida uscita del direttore generale Aou di Modena Claudio Vagnini per il quale saremmo di fronte a 'un governo fascista che vuole assolutamente distruggere la sanità pubblica', non sono tanto le ovvie proteste e richieste di dimissioni delle opposizioni, quanto il silenzio del centrosinistra e del Pd dalla cui festa Vagnini stesso ha lanciato i suoi strali.
Per il Pd che governa da sempre Modena e l'Emilia Romagna va bene così? La mancanza di presa di posizione rispetto alle dichiarazioni del direttore generale sono da interpretare come un silenzio-assenso? Come si può udire dell'audio che La Pressa ha pubblicato, il pubblico della Festa provinciale Dem ha reagito con sonori applausi alle frasi del dirigente sanitario, ebbene anche i vertici del partito modenese applaudono e sottoscrivono tale intervento?
La domanda non è di poco conto.
Almeno per due motivi.
Il primo è legato al diretto interessato. Ieri Vagnini ha infatti confermato in pieno il suo exploit e, lungi dal chiedere venia, ha invocato con orgoglio il suo essere 'uomo libero' e il suo diritto di affermare in nome di cotanta libertà quello che meglio crede. Ebbene, se per il Pd di governo va bene così, allora bisogna davvero arrendersi alla idea che la sanità modenese è talmente politicizzata da non dover nemmeno fare finta di nasconderlo. Qui, sotto la Ghirlandina, i camici dei medici non sono bianchi, ma rossi. E chi non la pensa così, o meglio chi esplicita un pensiero diverso, è 'fascista' con tutte le ovvie conseguenze del caso su scatti di carriera, promozioni e corsa ai primariati.
Se davvero chi governa il territorio modenese non ha nulla da dire davanti alle parole di Vagnini, allora una grande e inquietante ombra si allunga sulla meritocrazia nelle corsie degli ospedali e - di conseguenza - sulla qualità della cura offerta ai cittadini. Cittadini che, indipendentemente dalle loro idee politiche, siamo certi preferirebbero essere operati da un bravo chirurgo di destra, piuttosto che da un mezzo macellaio di sinistra. Così tanto per fare una iperbole.
Il secondo aspetto riguarda in generale i rapporti istituzionali tra enti locali e governo centrale. Se per l'amministrazione targata Pd, se per il presidente della Ctss e sindaco di Modena Mezzetti, se per il presidente della Provincia Braglia, va bene che il massimo dirigente sanitario locale affermi che il 'governo è fascista', come si rapporteranno tali istituzioni, con ministri, sottosegretari o con lo stesso prefetto? Se davvero si crede che a Roma si siano materializzati i fantasmi del Ventennio, allora meglio tagliare i ponti. Per dignità, moralità ed etica. Meglio proclamare fin da subito una Repubblica sociale modenese, guidata - non è nemmeno il caso di dirlo - da sua grazia Claudio I Vagnini.
Giuseppe Leonelli
Nella foto Vagnini, Mezzetti e Braglia
Redazione Pressa
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