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Il Consiglio Comunale dimentica Borsellino e ricorda La Pressa

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Scena anomala nella seduta del 19 luglio. La Presidente legge la lettera del consigliere PD Poggi contro il nostro giornale. Ma il suo commento ci da ragione


Il Consiglio Comunale dimentica Borsellino e ricorda La Pressa
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Apertura della seduta del Consiglio Comunale di Modena del 19 luglio, giorno in cui molte istituzioni pubbliche, in tutta Italia, ricordano la figura ed il sacrificio del magistrato antimafia Paolo Borsellino. La Presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti prende la parola per leggere una lettera. Logico e prevedibile aspettarsi di ascoltare un ricordo del magistrato e della sua battaglia contro la mafia. In apertura del consiglio comunale, il 19 luglio, ad un ora dal momento in cui  i TG nazionali e locali hanno aperto ricordando Borsellino, la cosa ci sta tutta. Anche solo un minuto, vista la concomitanza della seduta del consiglio comunale di Modena con il giorno delle commemorazioni ufficiali. Invece no. L'apertura della seduta del Consiglio che si affaccia su Piazza Grande, avviene si con toni al limite del solenne, ma non per Borsellino, bensì per la lettura, a voce del Presidente del Consiglio Maletti, della lettera con cui il capogruppo PD Fabio Poggi replica ad un articolo de La Pressa sul voto sul piano ex Amcm.

  Accusando il nostro giornale di falsità e giustificando con un grave impedimento, come se fosse stato quello il punto focale, la sua assenza (che in un nostro precedente articolo avevamo giudicato 'scontata', anche se giustificata), alla recente seduta del voto sul Piano ex Amcm.
Una assenza, che se dobbiamo dirla tutta (e la diciamo visto che ci è stata 'tirata'), era emersa come cosa prevista e data praticamente per certa (poi confermata dai fatti), anche da diversi consiglieri presenti mezz'ora prima dell'inizio della seduta stessa. Partendo da una considerazione su tutte, ovvero che per Poggi (che a quel piano, anche se ancora strutturato solo in termini di indirizzo, aveva già votato contro nel precedente passaggio consiliare), sarebbe stato difficile, volendo mantenere una coerenza e una continuità di posizione, esprimere nuovamente un voto contrario, visto che nel frattempo, dopo la scissione tra PD ed Art.

1, lui del PD era anche diventato capogruppo.

Fatto sta che al di la delle motivazioni personali e private (che dispiace che Poggi abbia voluto portare, con una prassi alquanto anomala, sul piano pubblico ed istituzionalmente plateale, con una lettura in consiglio e con tanto di comunicato stampa), la sua assenza ha comunque pesato, nel bene e nel male, al raggiungimento dell'obiettivo della maggioranza: quello di fare passare il documento, il piano ex Amcm ed il frutto dell'accordo con il gruppo di costruttori capitanato dalla CMB, prima delle vacanze estive, e senza rischiare di non avere i numeri sufficienti in maggioranza per farlo. Perché i conteggi sui numeri e sui presenti, e sui possibili voti contrari, anche in maggioranza, su un tema così discusso, c'erano stati eccome, ed era normale che fosse così. Ed era normale che il nome di Poggi fosse un nome di peso. Soprattutto quando e ne prospettava, al di la dei motivi, l'assenza oltreche il possibile (e allo stesso improbabile), voto contrario, o anche solo di astensione (confermerà nella lettera aperta e amplificata dalla lettura in consiglio che se ci fosse stato avrebbe votato convintamente a favore). E ciò non è né un'illazione né una falsità de La Pressa ma una verità e confermata (forse inconsapevolmente), dalla stessa Presidente del Consiglio comunale che in una forma istituzionalmente altrettanto anomala ha dichiarato, a commento finale, dopo la lettura della lettera di Poggi, che nonostante “il grave impedimento”, il consigliere Poggi si fosse reso comunque disponibile a raggiungere la seduta del Consiglio Comunale sul Piano ex Amcm nel caso la sua presenza fosse stata indispensabile'. Segno che la sua presenza, così come la sua assenza, più di altre, come capogruppo PD, avrebbero comunque pesato.

Una presenza, tornando alle parole della Presidente Maletti, indispensabile a chi? Al PD? Alla maggioranza per fare passare un Piano che doveva passare? E che politicamente non ci si poteva permettere di non approvare in quel giorno, forse unico utile prima della pausa estiva? Visto che il Presidente Maletti ha voluto non solo leggere ma anche interpretare e commentare come segno del rispetto  verso il consiglio comunale, le parole 'rispettose' del consigliere e collega di partito Poggi, chiediamo alla Presidente Maletti di spiegarci anche questo. Perché noi non lo abbiamo capito. Anche perché ricordiamo che l'ultima volta in cui la Presidente Maletti ha risposto pubblicamente ed ufficialmente a quelle che anche allora vennero bollate come 'illazioni' infondate del nostro quotidiano sull'utilizzo politico del consiglio comunale in campagna elettorale, è intervenuta l'Autorità Garante della comunicazioni che le ha dato torto, che ha accolto i nostri rilievi e ha sanzionato con pubblica ammenda, pubblicata per due settimane sul sito web, lo stesso comune.  

E venendo a Poggi, con tutte le forme che c'erano, quella scelta di fare recitare alla Presidente del Consiglio comunale in apertura della seduta del 19 luglio (che poteva essere più opportunamente dedicata al ricordo di Borsellino), una lettera con elementi personali che poteva benissimo e più opportunamente chiedere fosse pubblicata (e saremmo stati lieti di farlo), sul giornale che l'aveva generata (e non come ha fatto fare sul sito web del comune), non ci sembra il modo migliore per onorare e rispettare la sede ed il ruolo del consiglio comunale, e soprattutto per azzardare una improbabile lezione di correttezza istituzionale. 

Gianni Galeotti
 
 
 

Redazione Pressa
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