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Modena, nigeriana senza biglietto prende a pugni e testate capotreno

Modena, nigeriana senza biglietto prende a pugni e testate capotreno

Solo in questi ultimi giorni altri tre lavoratori aggrediti a bordo dei convogli in regione


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Domenica pomeriggio la Polizia Ferroviaria ha denunciato una cittadina nigeriana di 26 anni, irregolare sul territorio nazionale, per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sulla propria identità ed inosservanza delle norme sugli stranieri.

La 26enne, mentre si trovava a bordo di un treno sulla tratta ferroviaria Bologna – Parma, al momento del controllo da parte della capotreno (neoassunta) poichè senza biglietto, ha opposto resistenza inveendo nei suoi confronti e colpendola con un pugno in viso ed una testata alla nuca, proprio mentre il convoglio fermava alla stazione di Modena. Una volta scesa dal treno, la donna ha cercato di dileguarsi, ma è stata bloccata dagli agenti della Polfer, allertati dalla Centrale Operativa che aveva ricevuto segnalazione da un passeggero che, nel frangente, aveva anche cercato di difendere la capotreno.

IL COMMENTO

'Troppo spesso il personale front line delle aziende di trasporti passeggeri è lasciato solo e costretto ad affrontare situazioni rischiose, che non di rado sfociano in vere e proprie aggressioni - commenta Aldo Cosenza, segretario generale della Fit Cisl Emilia-Romagna -. Solo in questi ultimi giorni abbiamo notizia di almeno altri tre lavoratori aggrediti a bordo dei convogli in regione, a cui vanno sommati i diversi episodi ai danni del personale Tper sui bus.
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C’è bisogno di immediati provvedimenti di istituzioni e aziende: serve un maggior supporto al personale, tornelli nelle principali stazioni (così come in aeroporto), un potenziamento delle squadre di scorta e protezione aziendale. La situazione generale è resa ancora più complicata dalla chiusura di numerosi postazioni della polizia ferroviaria, tanto da rendere sempre meno frequenti gli interventi di prevenzione delle stesse forze dell’ordine – sottolinea Cosenza - Non si può salire su un treno o un autobus ed essere aggrediti semplicemente perché si sta svolgendo il proprio lavoro. I lavoratori dei trasporti, i viaggiatori e i cittadini hanno bisogno di risposte concrete e rapide, rispettose della libertà e dei diritti della persona. Per questo chiediamo immediati provvedimenti a tutti i soggetti coinvolti (aziendali, istituzionali e sociali)'.
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