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Violenza in carcere a Modena, aggrediti un agente di polizia e due detenuti

Violenza in carcere a Modena, aggrediti un agente di polizia e due detenuti

'La struttura ospita oggi quasi 600 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 372 posti, con un sovraffollamento che aggrava ogni giorno di più'


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'Una brutale aggressione si è verificata nella giornata di ieri all’interno della Casa Circondariale di Modena. L’episodio ha coinvolto un assistente del Corpo della Polizia Penitenziaria e due detenuti-lavoranti, aggrediti con violenza da altri detenuti durante un intervento di manutenzione ordinaria presso una camera detentiva. Secondo quanto ricostruito, l’assistente, addetto alla vigilanza dei lavori di manutenzione interna ai fabbricati, si era recato insieme ai due lavoranti per effettuare riparazioni, quando sono stati improvvisamente assaliti. L’aggressione, definita da più fonti come di una “violenza inaudita”, ha reso necessario il ricorso alle cure mediche per i soggetti coinvolti, incluso l’agente ferito'.
A denunciare il fatto è Francesco Campobasso del Sappe.
'Gli aggressori sono stati prontamente identificati e tratti in arresto dalla Polizia Penitenziaria in servizio, e questa mattina, nel corso dell’udienza per direttissima, il giudice ha convalidato l’arresto. La situazione all’interno del carcere di Modena è ormai fuori controllo. La struttura ospita oggi quasi 600 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 372 posti, con un sovraffollamento che aggrava ogni giorno di più le criticità operative e organizzative'.
'Non si viveva una situazione simile da anni. Siamo al limite. Ogni giorno subiamo nuove aggressioni, mentre ci si chiede di compensare le gravissime carenze di organico.
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A fronte di un impegno quotidiano estenuante, continuiamo a fare i conti con stipendi bloccati, straordinari non pagati, buoni pasto che non arrivano e missioni che dobbiamo spesso anticipare di tasca nostra. È una situazione indegna' - aggiunge il segretario provinciale del Sappe di Modena, Gennaro Caruso.
Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Campobasso, segretario nazionale, intervengono congiuntamente: 'La delusione è profonda. Di fronte a episodi così gravi e frequenti non è più sufficiente esprimere dispiacere: servono misure urgenti e concrete. Si deve ristabilire il rispetto della legalità e delle regole del sistema penitenziario. Il personale è allo stremo, logorato da turni massacranti, carichi di lavoro insostenibili e da una burocrazia che continua a penalizzare gli operatori in divisa. Non è più accettabile che chi parte in missione debba anticipare le spese di tasca propria, né che le indennità vengano corrisposte con mesi di ritardo. È indispensabile che l’Amministrazione Penitenziaria assicuri in tempi brevi l’assegnazione di un congruo numero di unità di Polizia Penitenziaria alla sede di Modena, per garantire la sicurezza e ristabilire condizioni di lavoro accettabili. Non si può continuare a operare in emergenza permanente. Se non si inverte la rotta, il sistema è destinato a implodere'.
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Il SAPPe, alla luce dell’ennesimo episodio di violenza, rinnova il proprio appello al Ministero della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria: è necessario un piano straordinario di assunzioni e una revisione immediata dei meccanismi di corresponsione economica per gli operatori penitenziari. 'Senza risposte rapide e strutturate, a rischio non è solo la sicurezza del carcere, ma quella dell’intero sistema penitenziario nazionale'.
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